Un Reddito di Cittadinanza con molti punti critici

Maria Cecilia Guerra esamina le caratteristiche del Reddito di Cittadinanza (RdC) di recente introdotto dal Governo. Dopo aver ricordato che si tratta di una classica misura di contrasto alla povertà, soggetta a prova dei mezzi e condizionata alla disponibilità al lavoro, Guerra segnala alcune criticità del RdC; in particolare, l’attenzione minore per i giovani rispetto agli anziani poveri e i problemi che nascono dal tentativo di contrastare la povertà e migliorare l’efficacia delle politiche attive del lavoro con un unico strumento.

Autonomia regionale differenziata e “secessione dei ricchi”

Gianfranco Viesti fa il punto sulle richieste di maggiore autonomia regionale che in Veneto e Lombardia sono state oggetto di referendum regionali. Viesti sostiene che tali richieste sono dirette a ottenere quote maggiori del ‘residuo fiscale’ e individua le ragioni del favore che esse sembrano incontrare. Inoltre, spiega che, per ragioni collegate alla determinazione dei fabbisogni standard, il rischio che si corre è quello della ‘secessione dei ricchi’ con effetti sui diritti di cittadinanza

Pensioni e illusioni

Civil servant ricorda le modalità di funzionamento dei sistemi previdenziali e chiarisce che provvedimenti come “quota 100” non possono che ridurre gli assegni mensili di chi, anticipando il pensionamento, avrà più anni di riposo. Civil servant sottolinea che si tratta non di una penalizzazione ma di una diversa distribuzione temporale delle risorse disponibili e stima per ogni anno di anticipo l’assegno mensile subirà una riduzione tra il 4% e il 5% che può arrivare al 7,5% se si considera la perdita rispetto alla pensione che spetterebbe versando un anno in più di contributi.

L’Italia dei sovranisti maleducati nell’Europa dei sovranisti perbene

Roberto Tamborini sostiene che in Europa oggi si frontaggiano non governi europeisti e anti-europeisti, ma sovranismi diversi. I sovranisti perbene rispettano i trattati e le regole per quanto compatibili coi propri interessi nazionali. I sovranisti maleducati si scagliano contro i tecnocrati di Bruxelles rivendicando spazio e soddisfazione per i propri interessi nazionali. Entrambi avversano una maggiore condivisione di sovranità. Per spezzare questo letale status quo occorre una terza forza, transnazionale ed europeista, con un chiaro programma di discontinuità col passato.

Un condono per il povero Onesto

Morales Sloop partendo da un’affermazione del Ministro Savona in merito agli effetti redistributivi dai ricchi ai poveri del condono fiscale, analizza sia l’iniziativa del governo sia il “Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all’evasione fiscale e contributiva” del 2018. Morales Sloop sostiene che la misura si rivolge più che ai ricchi, ai furbetti e mostra come l’effetto redistributivo del condono sia sempre iniquo, favorendo i furbetti a scapito dei poveri Onesti, contrariamente all’affermazione del Ministro.

Qualche nuova idea per chi ha a cuore il Servizio Sanitario Nazionale

Elena Granaglia, prendendo spunto da un libro recente di Victor Montori, porta l’attenzione sull’importanza della minimizzazione dell’onere della cura per il paziente quale criterio guida per il Sistema Sanitario Nazionale. Adottare questo criterio, sostiene Granaglia, significa mettere al centro della sanità la cura complessiva del singolo paziente, dunque anche la sua esigenza di essere ascoltato, di evitare processi di medicalizzazione privi di sufficienti evidenze empiriche e di essere trattato con rispetto e gentilezza.

A qualcuno piace austero

Civil servant richiama l’attenzione su una singolare pratica per calcolare il rapporto tra deficit e Pil portata alla luce dall’ultima Nota di Aggiornamento del DEF. Per effetto di tale pratica, da anni le previsioni del governo tendono ad ampificare il deficit quando le manovre sono espansive e a ridurlo nel caso opposto. Civil servant sostiene che questa pratica incoraggia le politiche di austerità e che il rapporto deficit-Pil stimato per il prossimo triennio dovrebbe essere ridotto di almeno un paio di decimali l’anno.

Routinizzazione delle mansioni e rischio di disoccupazione in Europa

Paolo Naticchioni e Claudia Vittori, presentano alcuni risultati di un lavoro con Bosio e Cristini, contenuto nel volume “Il mercato rende diseguali?”. L’articolo esamina il crescente processo di polarizzazione nel mercato del lavoro, che ha favorito la crescita delle occupazioni caratterizzate da mansioni di tipo non-routinario, cognitive e manuali, a discapito di quelle di tipo routinario e i risultati confermano che in Europa si è ridotta nel corso del tempo l’intensità delle mansioni routinarie e mostrano che gli addetti a tali mansioni sono esposti a un maggior rischio di disoccupazione.

Se la crisi della Ue è istituzionale…

Paolo De Ioanna partendo dall’osservazione che vi è largo consenso sulla natura intimamente istituzionale della crisi in atto nella UE sostiene che occorre indagare più a fondo sulle radici e gli sviluppi delle contraddizioni istituzionali e sulla necessità di ridisegnare le linee di forza per un nuovo focus istituzionale che poggi su una graduale ma nitida revisione dei Trattati. Secondo De Ioanna aprire questo cantiere è urgente per costruire una concreta prospettiva politica fondata su un nucleo di istituti federali e sulla forza della democrazia.

Pene (annunciate) severe, reati in aumento: il caso degli incidenti stradali

Marcello Basili e Filippo Belloc discutono dell’efficacia della “Legge sull’omicidio stradale”, introdotta in Italia nel 2016. Prendendo in esame i dati ISTAT resi disponibili per gli incidenti stradali tra il 2016 e 2017, Basili e Belloc osservano che la Legge ha prodotto effetti opposti alla riduzione attesa nel numero di morti sulle strade. Gli autori individuano le possibili cause di questo risultato e suggeriscono, sulla base dell’esperienza di altri paesi, alcune modifiche in grado di accrescere l’efficacia delle norme del codice della strada.