I super-ricchi del mondo: quanti sono? dove vanno? e in cambio di cosa?

Marilena Giannetti riassume i principali dati contenuti nel recente Global Wealth Migration Review pubblicato dal New World Wealth, una società di ricerche di mercato con sede in Sud Africa. Il rapporto presenta stime della ricchezza posseduta da super-ricchi nel mondo e della loro collocazione geografica nonché degli spostamenti dei super-ricchi da un paese all’altro. Giannetti avanza qualche dubbio sul rigore di queste analisi e si sofferma in particolare sui vantaggi che molti governi promettono ai super-ricchi per attrarli nel proprio paese.

I mini-bot al gran ballo delle monete e del debito

Paolo Paesani, prendendo spunto dal dibattito recente sulla loro ventilata introduzione, riflette sui mini-bot, cioè sui titoli di stato a breve termine che dovrebbero essere emessi a compensazione dei debiti commerciali della Pubblica Amministrazione. Paesani esamina le diverse possibilità quanto alla natura dei mini-bot (debito, moneta parallela, mezzo di pagamento delle imposte) e considera le implicazioni che potrebbero derivare da ciascuna di esse.

L’Italia e il gioco delle tre carte

Paolo Paesani prende spunto dalle Considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia e dalla risposta del Ministro dell’Economia ai recenti rilievi della Commissione Europea per riflettere sulla situazione dell’economia italiana e sui rischi che comporta seguire una strategia di politica economica che oscilla tra il rispetto degli standard europei e il ricorso a misure creative che tendono a negare quegli standard.

Contro il tassapiattismo

Civil Servant sostiene che la flat tax è una formula generica che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe portare solo a cambiamenti di facciata e ad una complicazione del sistema fiscale e, nella peggiore, potrebbe pregiudicare la capacità dello stato di perequare i redditi e di attenuare le fluttuazioni cicliche dell’economia. Peraltro, ai contribuenti converrebbe una tassazione con poche aliquote nei periodi di crescita, mentre in recessione un’imposta progressiva attenua la perdita di reddito disponibile.

La politica economica degli equilibristi ed illusionisti

Civil Servant si occupa delle critiche rivolte ai provvedimenti che anticipano l’età della pensione e garantiscono sussidi ai meno abbienti, sostenendo che tali critiche si basano largamente su modelli teorici ed empirici discutibili, in cui il principale freno allo sviluppo è rappresentato dalla disponibilità di forza lavoro. Secondo Civil Servant questa ipotesi è infondata in base all’esperienza storica e non considera il rischio concreto che nei prossimi decenni la tecnologia sostituisca gran parte del lavoro umano.

Caro Roberto, caro Michele: Salvati e Tamborini dialogano su adattamento e mutamento del capitalismo

Sullo scorso numero del Menabò, Roberto Tamborini, prendendo spunto critico da un articolo di Michele Salvati, ha sostenuto la necessità, per la sinistra riformatrice, di passare dall’ “adattamento” al capitalismo odierno alla sua “mutazione” per renderlo equo e sostenibile. Dopo la pubblicazione dell’articolo, Salvati e Tamborini hanno avuto uno scambio epistolare (digitale) e lo hanno proposto al Menabò, che è lieto di pubblicarlo nella sua forma originaria soprattutto perché può contribuire non poco a formarsi un’idea più precisa su un tema così rilevante.

I riders delle piattaforme digitali tra autonomia e subordinazione

Stefano Giubboni commenta le recenti sentenze di merito sui riders delle piattaforme digitali. Dopo avere analizzato sotto il profilo giuridico le motivazioni di tali sentenze, Giubboni si interroga sulle opportunità di una regolazione ad hoc dei lavori tramite piattaforma, muovendo in particolare dalla qualificazione che la sentenza della Corte di Appello di Torino propone del rapporto di collaborazione dei riders.

Disuguaglianze e ….accesso ai servizi

L’articolo si concentra sulle crescenti difficoltà che incontra l’eguaglianza nell’accesso ai servizi. Tali difficoltà sono dovute più che a un esplicito ridimensionamento del ruolo del pubblico a varie circostanze “indirette”: il sotto-finanziamento, l’assenza di una strategia complessiva di qualificazione dell’intervento pubblico e la diffusione della “cultura” di insostenibilità della spesa. Queste tendenze non sono ineluttabili e possono essere contrastate da opportune politiche.

La voice di New York, l’exit di Amazon e…. l’abolizione dei miliardari

Maurizio Franzini prende spunto da un recente intervento che sostiene la necessità di “abolire i miliardari” e si chiede cosa possa desumersi nella prospettiva di limitare il potere dei miliardari (anche senza abolirli) dalla recente vicenda che ha visto Amazon rinunciare, dopo le proteste, a costruire il suo secondo quartier generale a New York. Franzini ricostruisce gli eventi è sostiene che le categorie di Hirschman di exit e voice, opportunamente adeguate, possono aiutare a comprendere gli eventi e i possibili sviluppi futuri.

Più immigrati, più crimini (efferati). Falso!

Patrizio Gonnella sostiene che un’Europa, chiusa in se stessa e afflitta da una pericolosa tendenza identitaria, ha favorito una declinazione della questione migratoria in termini di sicurezza pubblica, con accostamenti avventati e ingiustificati al tema della criminalità. Con riferimento a quest’ultima, Gonnella richiama dati statistici e analisi criminologiche dai quali emerge che non vi è correlazione tra i flussi di migranti in arrivo e i tassi di detenzione, soprattutto per i crimini più efferati.