Nella sezione dedicata ai Focus pubblichiamo interventi diretti a presentare in modo rigoroso ma non specialistico ciò che occorre conoscere per formarsi un’opinione informata su temi largamente dibattuti ma raramente conosciuti nei loro aspetti più importanti.

Divari di genere nelle retribuzioni: dai “pavimenti appiccicosi” ai “soffitti di cristallo” passando per gli stereotipi

Eleonora Romano si occupa di divari retributivi di genere esaminando un recente studio dell’Ocse che indica le politiche per ridurli lungo il ciclo di vita, in diversi contesti culturali. Pur condividendo tali indicazioni, Romano invita ad analizzare i divari retributivi nel quadro delle disuguaglianze di genere che caratterizzano ogni ambito della nostra organizzazione sociale e che derivano da radicati stereotipi. La parità di genere richiede un approccio trasversale che favorisca una revisione radicale del funzionamento della società.

Le imprese cooperative e la dinamica della produttività in Italia

Giuseppe Daconto muovendo dall’osservazione che l’Italia è da tempo un paese a bassa crescita della produttività sostiene che sono necessari politiche e strumenti (uno dei quali potrebbe essere il PNRR) in grado di invertire la tendenza. In particolare, basandosi su una recente ricerca dell’OCSE, Daconto, riflette sul contributo che le imprese cooperative potrebbero dare alla crescita della produttività e sulle policies più idonee a questo scopo, tenendo conto anche delle differenziazioni regionali e del contesto socio economico.

“Un’Europa organizzata e vitale”: riflessioni a margine di un convegno sul futuro dell’UE a 70 anni dalla dichiarazione Schuman

Paolo Paesani riflette sulle azioni della Unione Europea a sostegno della ripresa e dello sviluppo economico, prendendo spunto da un recente convegno sull’Europa, a 70 anni dalla dichiarazione Schuman, organizzato da AUSE (Associazione Universitaria Studi Europei). In particolare, Paesani sottolinea che il sostegno agli investimenti nel campo della sostenibilità ambientale e delle nuove tecnologie, da un lato, e la disponibilità a sperimentare nuovi strumenti di policy, dall’altro, sono da considerare elementi-chiave di quelle azioni.

Sfruttamento del lavoro e caporalato: spunti per una discussione a partire dagli ultimi episodi di cronaca

Maria Teresa Ambrosio esamina le condizioni di lavoro di migliaia di migranti, divenute estreme dopo la pandemia. Dopo aver illustrato gli effetti che l’emergenza sanitaria ed economica ha determinato sull’occupazione dei lavoratori stranieri, non solo nelle campagne, Ambrosio illustra gli esiti (mancati) dell’ultima regolarizzazione sostenendo che tali circostanze moltiplicano le occasioni di azione per il c.d. “caporalato dei servizi” e conclude interrogandosi sulle recenti strategie di contrasto al caporalato sostenendo la necessità di misure strutturali e lungimiranti.

Le crescenti e diseguali retribuzioni dei manager delle maggiori imprese italiane: i dati recenti

Gabriele Palomba analizza il Board Index 2020, report di Spencer Stuart sul governo societario delle aziende quotate nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana. Dopo aver ricordato il tentativo delle autorità di regolamentazione e di autoregolamentazione di rendere più trasparenti le informazioni sulle remunerazioni dei dirigenti, ancorandole a criteri chiari e misurabili inclusivi anche di indicatori di tipo sociale e ambientale Palomba mostra che, nonostante ciò, i compensi dei manager hanno continuato a crescere -in modo diseguale – anche nel 2019.

Cambiamento tecnologico e preferenze degli italiani per schemi di sostegno al reddito

Dario Guarascio e Stefano Sacchi analizzano la relazione tra l’esposizione al rischio di sostituzione del lavoro da parte delle macchine e le preferenze degli italiani nei confronti di due misure chiave di sostegno al reddito, il reddito minimo e quello di base. L’indagine da essi condotta mostra come l’esposizione al rischio tecnologico sia correlata con il sostegno sia al reddito minimo che a quello di base; inoltre, questa relazione viene rafforzata dalla percezione del rischio nel caso del reddito di base.

Ci stiamo fidando dei vaccini? Quanto e come?

Rino Falcone, Elisa Colì, Marco Marini, Alessandro Sapienza, Cristiano Castelfranchi e Fabio Paglieri illustrano i risultati di una loro indagine sulla fiducia degli italiani nella vaccinazione contro il SARS-COV2, condotta intervistando, tra il 26 marzo e il 7 aprile 2021, 4096 persone. Gli obiettivi principali erano verificare: i) se esiste e in che forma “scetticismo” (o esitazione) vaccinale, ii) come è percepito il rapporto tra istituzioni pubbliche e case farmaceutiche, iii) quanto queste ultime sono considerate affidabili e iv) quale valore, individuale o sociale, è attribuito alla vaccinazione.

PNRR/Recovery Fund: la specializzazione produttiva e l’Italia di domani

Giorgio Ricchiuti e Luigi Scorca, analizzando i dati relativi al periodo 1995-2018 mostrano come l’Italia sia rimasta specializzata nella produzione di beni e servizi a basso contenuto tecnologico mentre Francia e Germania si sono ritagliate un ruolo nei settori ad alto contenuto di conoscenza e di tecnologia. Di conseguenza i due autori sostengono che si dovrebbe cogliere l’opportunità del PNRR per orientare la struttura produttiva del nostro Paese verso i settori ad alto valore aggiunto, quelli con le migliori prospettive di crescita nel lungo periodo.

Il principio di differenza e la razionalità dell’adesione all’UE

Riccardo Zolea propone alcune considerazioni sull’adesione di molti paesi all’Unione Europea basandosi sulle tesi di John Rawls ed in particolare sul suo principio di differenza. Zolea sostiene che la violazione di questo principio, da un lato, conduce a considerare l’adesione all’Unione Europea come irrazionale e, dall’altro, suscita inquietanti interrogativi sulla natura del processo d’integrazione europea e sul ruolo che in tale processo hanno avuto le classi dominanti e gli stati egemoni.

Il prezzo della sostenibilità

Claudia Valenti racconta alcune iniziative dirette a modificare il comportamento dei consumatori nel mercato rendendoli più consapevoli dell’impatto ambientale e sociale della produzione dei beni che acquistano. In particolare, Valenti dà conto dell’esperienza olandese di True Price, impresa sociale che informa i consumatori su quale sarebbe il ‘giusto’ prezzo tenendo conto del costo di quell’impatto, e presenta l’Impact Weighted Accounts Initiative, un’iniziativa che punta a creare standard di valutazione dell’impatto universalmente condivisi.