Nella sezione dedicata ai Focus pubblichiamo interventi diretti a presentare in modo rigoroso ma non specialistico ciò che occorre conoscere per formarsi un’opinione informata su temi largamente dibattuti ma raramente conosciuti nei loro aspetti più importanti.
Marco Polese ricostruendo l’evoluzione del processo di bilancio a partire dall’approvazione della Costituzione e dell’art. 81 sul pareggio di bilancio, ricorda che negli anni ’60 si affermò un’interpretazione estensiva del principio del pareggio nel timore che ostacolasse il riconoscimento dei diritti sociali sanciti dalla Costituzione. La possibilità di deficit di bilancio impose di rivedere la normativa della contabilità e così nacque la legge finanziaria cui seguì quella di stabilità. Polese sottolinea il ruolo dell’Unione Europea in questo processo.
Alessandra Cataldi, facendo uso dei dati dell’OCSE “Health Statistics 2015”, propone una comparazione internazionale dei sistemi sanitari nazionali basata su un serie di indicatori rappresentativi di tre dimensioni: l’ammontare di risorse pubbliche destinate a finanziare tali sistemi, la quantità e la qualità dei servizi sanitari a disposizione dei cittadini. In base ai dati presentati, Cataldi nota che il sistema sanitario nazionale italiano sembra godere di buona salute, in molti casi migliore di quella della gran parte degli altri Paesi.
Morales Sloop si occupa di evasione fiscale a livello internazionale esaminando il progetto Base erosion and profit shifting (BEPS) avviato dall’OCSE nel 2013. Morales Sloop illustra sinteticamente le 15 Actions, che compongono le proposte finali del progetto e che sono principalmente finalizzate a contrastare le imprese che attuano una sistematica erosione della base imponibile con conseguente trasferimento artificiale di utili verso quei paesi che offrono una fiscalità privilegiata o, nei casi più estremi, verso i paradisi fiscali.
Marta Fana descrive l’evoluzione normativa e le evidenze disponibili sul sistema dei buoni lavoro (i voucher). Fana sottolinea che le riforme del mercato del lavoro hanno costantemente liberalizzato il lavoro accessorio fino ad estenderlo a tutti i settori e ricorda che il Jobs Act ha aumentato i massimali di reddito percepibili. Esaminando i dati Fana documenta la crescita esplosiva dell’uso dei voucher: soltanto nel 2015 ne sono stati venduti più di 71 milioni e i lavoratori, soprattutto giovani, interessati da questa nuova forma di lavoro precario, sono oltre un milione.
Teresa Barbieri e Francesco Bloise analizzano l’annuale lista dei miliardari globale stilata dalla rivista Forbes e dopo aver sottolineato che l’esercito dei super-ricchi è in continua crescita, si interrogano sul modo in cui queste ricchezze sono state accumulate. A questo scopo, Barbieri e Bloise utilizzano l’ indice proposto da Forbes per cogliere in che misura i super-ricchi “si sono fatti da sé”. Valutando criticamente questo indice, Barbieri e Bloise suggeriscono che la parabola del self-made man possa non bastare per ritenere socialmente accettabili ricchezze così ingenti.
Eleonora Romano si occupa dei problemi di misurazione della povertà estrema, in particolare della difficoltà nel raccogliere dati sugli homeless. Dopo aver ricordato i motivi per i quali gli homeless non rientrano nelle statistiche ufficiali sulla povertà e hanno ricevuto scarsa attenzione nella letteratura economica, Romano riporta le stime disponibili per l’Italia ed i risultati delle analisi contenute nel Rapporto 2014 dell’Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni Italiane.
Sarah Eusepi illustra il Bank Account Tax Levy statunitense al quale si è fatto riferimento, come modello da importare, nel dibattito sull’efficacia del nostro sistema di recupero coattivo dei tributi e sulla necessità di ampliare gli spazi e gli strumenti di intervento dell’Agente di riscossione. Eusepi illustra le caratteristiche del Bank Account Tax Levy e ne approfondisce i profili operativi anche al fine di apprezzarne l’effettiva innovatività rispetto alla “strumentazione” domestica.
Claudia Vittori si occupa del rapporto tra disuguaglianza e crescita esaminando i risultati a cui perviene l’OCSE nel suo recente studio sulla disuguaglianza. Dopo aver ricordato qual è lo stato dell’arte, Vittori illustra l’analisi econometrica condotta dall’OCSE da cui risulta che la disuguaglianza frena la crescita. La spiegazione è che la disuguaglianza è nemica dell’accumulazione di capitale umano diversamente da quanto pensano coloro che considerano – spesso senza prove – la disuguaglianza un potente incentivo favorevole alla crescita.
Gianluigi Nocella, nella scheda che pubblichiamo nuovamente sul Menabò, affronta una questione cruciale, spesso al centro di accesi dibattuti ma tutt’altro che semplice: l’influenza della spesa pubblica sulla crescita economica. Dopo aver ricordato i limiti di molte analisi empiriche di questa relazione, Nocella esamina attentamente alcuni dati e presenta diverse correlazioni che aiutano a comprendere l’effettiva influenza spesa pubblica sulla crescita.
Gianluigi Nocella, nella scheda che pubblichiamo nuovamente sul Menabò, affronta una questione cruciale, spesso al centro di accesi dibattuti ma tutt’altro che semplice: l’influenza della spesa pubblica sulla crescita economica. Dopo aver ricordato i limiti di molte analisi empiriche di questa relazione, Nocella esamina attentamente alcuni dati e presenta diverse correlazioni che aiutano a comprendere l’effettiva influenza spesa pubblica sulla crescita.