Nella sezione dedicata ai Focus pubblichiamo interventi diretti a presentare in modo rigoroso ma non specialistico ciò che occorre conoscere per formarsi un’opinione informata su temi largamente dibattuti ma raramente conosciuti nei loro aspetti più importanti.
Marina Capparucci e Alina Verashchagina si occupano del rapporto tra innovazione e disuguaglianza nei redditi. In particolare le due autrici esaminano l’impatto di una maggiore attività innovativa sulla disuguaglianza dei redditi in Italia, considerando anche le forti differenze regionali che si osservano in entrambe le dimensioni. Sulla base dei risultati della letteratura e di un loro recente studio basato su un modello strutturale, le autrici sostengono che vi è un legame virtuoso fra innovazione e riduzione della disuguaglianza.
De Arcangelis e Mariani riflettono sulle ragioni del consenso verso le politiche protezionistiche che si stanno diffondendo a livello mondiale. Dopo aver ricostruito il dibattito sugli effetti dell’apertura commerciale, evidenziandone i benefici attesi in termini di efficienza e l’impatto sulla distribuzione del reddito, essi sostengono che questo impatto insieme alla limitazione della sovranità nazionale indotta da alcuni accordi commerciali, sembra essere la principale causa della crescente ostilità verso l’apertura delle frontiere a merci e servizi.
Iacopo Gronchi esamina i dati contenuti nell’ultimo Rapporto ISTAT sulle migrazioni interne ed internazionali e sottolinea che quei I dati mettono in luce soprattutto tre fenomeni: la persistenza della dinamica migratoria inter-regionale lungo la direttrice Mezzogiorno-Centro/Nord; l’incremento tendenziale e la mutazione in termini di composizione dei flussi in ingresso di cittadini stranieri; l’aumento tendenziale dei flussi in uscita di cittadini italiani e, in particolare, dei giovani diplomati e laureati.
Angelo Marano riconduce la debole partecipazione sociale delle persone con disabilità in Italia al generale sottosviluppo del sistema dei servizi sociali e alla prevalenza dei trasferimenti monetari sui servizi. Secondo Marano alcune prestazioni di base (l’assistenza domiciliare e scolastica, il finanziamento della residenzialità) assorbono gran parte delle risorse destinate ai servizi e la monetizzazione rende meno efficaci le politiche di inclusione. Il confronto internazionale conferma che l’investimento nel sociale è insufficiente, con conseguenze per il benessere delle persone.
Matteo Jessoula riflette sulle misure che negli ultimi anni hanno mirato a favorire l’espansione del mercato e delle associazioni intermedie (aziende e sindacati) nel campo della protezione sociale. Adottando una prospettiva comparata e considerando le peculiari caratteristiche sia del “welfare state all’italiana” sia del sistema produttivo e del mercato del lavoro in Italia, Jessoula mette in luce le criticità e gli esiti perversi che si possono generare dall’“incastro” di schemi pubblici e occupazionali.
Elisabetta Croci Angelini e Yang Liu ragionano sul progetto One Belt One Road recentemente lanciato dal presidente cinese Xi Jinping per il nuovo secolo e sul prevedibile considerevole impatto che, se sarà attuato secondo l’attuale disegno, esso avrà sugli equilibri mondiali. Secondo Angelini e Yang Liu, infatti, sarà coinvolta non solo l’economia della Cina e quella dei numerosi paesi inclusi nell’iniziativa, ma anche, più in generale, la politica estera e la diffusione delle nuove tecnologie.
Cristina Freguja, Alessandra Masi e Nicoletta Pannuzi analizzano la disuguaglianza retributiva nelle piccole imprese, ottenendo numerosi risultati: al crescere della retribuzione aumenta il peso della disuguaglianza all’interno delle imprese rispetto a quella tra imprese; la disuguaglianza è minima tra gli apprendisti e massima tra i dirigenti; l’effetto delle caratteristiche della posizione lavorativa, del lavoratore, dell’impresa e del territorio varia con la qualifica professionale. Nel complesso emergono consistenti indizi che i fattori rilevanti non sono gli stessi nella parte alta e in quella bassa della distribuzione.
Giacomo Gabbuti riflette sul nesso tra visione e misura della disuguaglianza, prendendo spunto da un articolo recente di Daniel Zamora, pubblicato sulla edizione italiana della rivista Jacobin. Adottando una prospettiva storica, Gabbuti sostiene che è importante coniugare l’attenzione per gli aspetti quantitativi della disuguaglianza con una visione critica del nesso tra questo fenomeno e il capitalismo, evitando di concepire la disuguaglianza come un semplice fenomeno di carattere monetario.
Michela Boldrini e Ludovica Galotto illustrano i dati recentemente resi noti dall’Istat sull’inserimento professionale dei Dottori di Ricerca che riguardano le caratteristiche dei dottori di ricerca che si formano negli atenei italiani, il loro grado di soddisfazione per il percorso intrapreso e le loro prospettive occupazionali a 4 e 6 anni dal conseguimento del titolo. Boldrini e Galotto si soffermano anche sulle differenze di genere, sulla distribuzione geografica e sulla rilevanza della materia di studi e forniscono elementi per una comparazione internazionale.
Annalisa Cicerchia, Emanuela Bologna, Simona Staffieri e Alessandro Solipaca illustrano le informazioni statistiche raccolte dall’Istat sul mondo ampio e complesso dei disabili. Tali informazioni riguardano non soltanto il numero e la composizione, dei disabili, ma anche altri aspetti come il benessere quotidiano, la formazione, l’occupazione, le relazioni sociali, l’uso del tempo libero, la conoscenza dei quali è indispensabile anche per disegnare politiche dirette all’inclusione sociale e al miglioramento del benessere delle persone con limitazioni.