Nella sezione dedicata ai Focus pubblichiamo interventi diretti a presentare in modo rigoroso ma non specialistico ciò che occorre conoscere per formarsi un’opinione informata su temi largamente dibattuti ma raramente conosciuti nei loro aspetti più importanti.
Federico Ciraci, Francesco Maiorano, Marco Masari e Flavia Rosano danno conto dello sviluppo nella Piana degli Oliveti monumentali di Puglia. Dopo aver ricordato che nella Piana sono ancora visibili gli olivi, i manufatti umani e le attrezzature di lavoro dell’epoca dei Romani e che l’olio oggi è ottenuto in buona parte dagli stessi alberi di olivo da cui hanno tratto reddito molte generazioni, gli autori sottolineano come, anche per effetto delle direttive europee, l’attività economica si è diversificata verso l’ospitalità turistica, valorizzando con cura il paesaggio agrario e rafforzando i legami identitari.
Leonardo Ditta, in un articolo la cui seconda parte sarà pubblicata sul prossimo Menabò, tenta di spiegare l’imprevedibile e imprevista vittoria nelle elezioni presidenziali brasiliane dello scorso ottobre di un candidato di estrema destra come Bolsonaro, dopo 14 anni di governo del Partito dei Lavoratori di Lula, una questione al centro di rinnovata attenzione dopo la recente pubblicazione di scottanti intercettazioni da parte di “The Intercept”. In questa prima parte, Ditta si sofferma sul ruolo dell’economia passata da una notevole crescita con forte riduzione delle disuguaglianze, a una delle peggiori crisi della storia del Brasile.
Annalisa Cicerchia dopo aver ricordato che le persone con demenza in Italia sono circa 1 milione e che con l’invecchiamento della popolazione il fenomeno è destinato ad aggravarsi, si sofferma su trattamenti psicosociali, educazionali e riabilitativi che oltre alla pratica artistica, come la Musicoterapia e l’Arte Terapia, includono i luoghi del patrimonio culturale: in Italia aumenta il numero di attività che le persone con demenza e chi se ne prende cura possono svolgere, con operatori specializzati, negli spazi messi a disposizione dai musei.
Maurizio Franzini esamina le principali tesi sostenute da Shoshana Zuboff nel volume “The Age of Surveillance Capitalism” recentemente pubblicato. Franzini mette in luce la capacità della Zuboff di cogliere gli aspetti più nuovi e preoccupanti del capitalismo che lo caratterizzerebbero come capitalismo della sorveglianza e si sofferma in particolare sulla sua tesi centrale e cioè che oggi oggetto di scambio di mercato e di arricchimento siano non solo le informazioni sulle persone ma le persone stesse con le loro esperienze di vita.
Nereo Zamaro riflette sulle recenti norme relative al terzo settore e ricorda, in particolare, che il Registro Unico permetterà di ordinare una massa di informazioni ora disperse e di aggiungervi quelle riguardanti le organizzazioni che potranno essere qualificate come ‘enti di terzo settore’. Zamaro richiama, però, l’attenzione su un problema: la non coerenza tra i criteri utilizzati nei registri statistici e quelli indicati nella nuova normativa per identificare le istituzioni non profit che rischia di condurre a informazioni e analisi confuse.
Annalisa Cicerchia si occupa di uso del tempo commentando i dati appena diffusi dall’Istat sui tempi della vita quotidiana in Italia. Cicerchia sostiene che tali dati consentono una conoscenza più accurata della vita delle persone e illustrano le disuguaglianze che possono emergere nell’uso di una risorsa, il tempo, distribuita in modo perfettamente egualitario. In particolare Cicerchia si sofferma sul lavoro non retribuito, e sul suo presumibile valore economico, rispetto al quale ancora emergono rilevanti disuguaglianze di genere.
Eleonora Romano si occupa di benessere multidimensionale e indicatori alternativi al PIL. Dopo aver ricordato che il PIL è una misura selettiva e sintetica della performance economica e non del benessere, Romano sintetizza il dibattito oramai pluridecennale sul c.d. “superamento del PIL” e sostiene che andare “oltre il PIL”, utilizzando indicatori capaci di dar conto degli aspetti distributivi e di sostenibilità nonché delle valutazioni soggettive, rappresenta non un punto di arrivo ma un primo fondamentale passo verso la definizione di politiche ‘migliori’.
Marco Valerio Del Buono e Rama Dasi Mariani dallo conto del dialogo del ciclo ‘A pensarci bene’ svoltosi lo scorso 13 maggio, nel corso del quale Lorenzo Bini Smaghi e Gustavo Piga hanno confrontato le loro opinioni sul tema: “Più o meno poteri all’Europa?”. Del Buono e Mariani sintetizzano il dibattito e presentano i risultati del sondaggio rivolto ai partecipanti confrontando le risposte prima e dopo il dibattito, come è caratteristico di ‘A pensarci bene’. In particolare, sottolineano i significativi cambiamenti di opinione intervenuti in seguito al dialogo.
Daniela Leonardi si occupa delle persone senza dimora basandosi su una ricerca in corso nella città di Torino. Leonardi ricorda l’estrema complessità e eterogeneità della popolazione delle persone senza dimora e, soprattutto, partendo dal presupposto che la costruzione dell’identità homeless abbia carattere processuale, sottolinea l’importanza che l’attività dei servizi di accoglienza ha nel definire tale identità e – specularmente – quella di cittadini per i beneficiari di tali servizi.
Emiliano Mandrone richiama l’attenzione sulle opportunità e le insidie che si accompagnano ai nuovi traguardi raggiunti dalla scienza e sostiene che per comprendere i nuovi fenomeni e le relazioni cui daranno luogo le categorie del passato dovranno essere aggiornate, altre dovranno essere create, altre ancora verranno da se. Per barcamenarsi in ambiti complessi, più che complicati strumenti di navigazione, sarà utile tenere a mente la Storia per evitare di ripetere gli errori più gravi del passato.