Nella sezione dedicata ai Focus pubblichiamo interventi diretti a presentare in modo rigoroso ma non specialistico ciò che occorre conoscere per formarsi un’opinione informata su temi largamente dibattuti ma raramente conosciuti nei loro aspetti più importanti.

Se la domanda non trova l’offerta sul mercato del lavoro: mismatch e disoccupazione in Italia*

Piero Esposito e Sergio Scicchitano richiamano l’attenzione sul crescente mismatch tra domanda e offerta di lavoro, anche nella fase di riprese post-pandemica. Secondo le loro stime la quota di lavoratori sovra-istruiti tra i laureati è molto alta (pari al 37,4%) e, inoltre, il mismatch è un importante canale di disoccupazione, soprattutto tra i giovani, nel settore dei servizi, per le donne e nelle piccole e medie imprese. Fattori di domanda e di offerta concorrono a tale situazione, ma i primi appaiono più rilevanti.

Lezioni russe

Enrico D’Elia riflettendo sulle sanzioni imposte alla Russia e sulla richiesta russa di ricevere solo pagamenti in rubli sostiene che uno dei pochi punti fermi della teoria del commercio internazionale è che limitare gli scambi danneggia quasi tutti i paesi. Inoltre, tutti gli ancoraggi delle monete al valore di beni reali sono falliti e quindi anche la convertibilità del rublo in oro ha poche possibilità di successo. Infine è controproducente che un paese pretenda di esportare utilizzando una valuta accettata solo da pochi dei suoi fornitori.

Guai ai piccoli

Come va la vita, in Italia, per i più giovani? Annalisa Cicerchia cerca di rispondere a questa domanda, attingendo al Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile, appena pubblicato dall’Istat. E la risposta è ‘non bene’. Tra il 2020 e il 2021 si sono ulteriormente aggravate debolezze storiche e carenze strutturali, che si ripercuotono su educazione, lavoro e reddito. Ma a destare nuova preoccupazione è soprattutto il diffondersi di una forte insoddisfazione oltre che il calo del benessere mentale, anche tra i bambini e in modo particolare tra le ragazze.

I numeri del ricalcolo delle pensioni per la flessibilità in uscita*

Nicola Salerno torna sul tema del pensionamento flessibile confrontando il ricalcolo contributivo integrale e la correzione della sola parte retributiva della pensione per tenere conto dell’età di uscita. Salerno indica una modalità di aggiustamento della quota retributiva che permetterebbe in generale di contenere la correzione della pensione complessiva ben al di sotto del 10 per cento e ritiene che questa soluzione potrebbe mettere fine alla discussione sulla flessibilità del pensionamento che si trascina da troppo tempo.

Rammendare. Il lavoro sociale e educativo come leva per lo sviluppo

Patrizia Luongo partendo dalla constatazione che spesso chi fa ricerca non ‘dialoga’ con chi si occupa di lavoro sociale e che le difficoltà di chi opera nel sociale non dipendono solo dal disinvestimento pubblico in welfare, riprende le riflessioni contenute nel libro scritto con Andrea Morniroli e Marco Rossi Doria e indica la strada da intraprendere perché il lavoro sociale torni a pensare a se stesso in un contesto comunitario, riscoprendo la necessità di intrecciare “il fare” con la dimensione politica e culturale.

Nuove frontiere della cura. L’arte nelle prescrizioni mediche

Annalisa Cicerchia ci ricorda che da più di 35 anni nel Regno Unito e nei paesi scandinavi è diffusa la Prescrizione sociale, una forma di integrazione delle terapie convenzionali, per alcune patologie, con programmi regolari di attività fisica (exercise on prescription) o di lettura (books on prescription). Questi nuovi approcci alla cura includono la fruizione di attività artistiche che si sta sperimentando anche in Italia con un progetto di teatro per bambini prescritto dai pediatri con ricetta da presentare in farmacia.

I Gigacapitalisti

Durante la pandemia Jeff Bezos ha aggiunto un’ottantina di miliardi di dollari al suo patrimonio. Elon Musk l’ha poi superato come uomo piú ricco al mondo. La ‘nazione’ virtuale da due miliardi di utenti creata da Mark Zuckerberg, se fosse reale e non virtuale, sarebbe la più popolosa al mondo. Sono i Gigacapitalisti descritti da Riccardo Staglianò nel suo libro di cui qui ci offre una sintesi, cui il denaro dà un potere che, un tempo, competeva solo agli Stati sovrani. Per limitarlo servono tasse giuste, leggi migliori, più diritti ai lavoratori e una nuova consapevolezza collettiva.

Politiche attive del lavoro per vite e territori ai margini: alcune proposte a partire dal Reddito di Cittadinanza

Maristella Cacciapaglia partendo dalla considerazione che il Reddito di Cittadinanza è stato deludente come politica attiva del lavoro, sostiene che soprattutto nei territori ai margini quella politica, anche considerando la centralità della transizione ecologica, può avere ricadute importanti per il benessere individuale e collettivo. Occorre, però, riconsiderarla in un quadro di connessioni locali plurime e contestare gli “stereotipi che ingombrano le politiche” coinvolgendo i beneficiari liberamente e non solamente attraverso il mercato.

L’apprendista stregone nella accademia italiana

Daniele Archibugi muove dalla considerazione che l’accademia italiana, pur screditata agli occhi dell’opinione pubblica, ancora genera talenti che trovano appetibili posti di lavoro all’estero e ad accrescere la propria presenza nelle pubblicazioni mondiali. Vi è, però, il problema – al centro del suo libro Apprendista stregone, cui Archibugi qui si richiama – di dotare i giovani studiosi oltre che di competenze disciplinari anche delle cosiddette soft-skills, cruciali per la loro affermazione professionale.

Stregonerie e sortilegi nell’era digitale

Grazia Ietto Gillies prendendo spunto dalle questioni affrontate da Daniele Archibugi nel suo libro L’apprendista stregone presenta una serie di considerazioni sul funzionamento del sistema della ricerca accademica e di valutazione delle pubblicazioni scientifiche. Ietto Gillies si sofferma in particolare sull’apparente difficile coesistenza tra opportunità offerte dalla rivoluzione digitale, da un lato, e ostacoli posti dall’ organizzazione sociale della ricerca, dall’altro, che non riceve l’attenzione che merita.