Piattaforme digitali e squilibrio di potere economico nel disegno di legge annuale sulla concorrenza: l’araba fenice della dipendenza economica

Giuseppe Colangelo in relazione al disegno di legge annuale sulla concorrenza di recente approvato dal Consiglio dei ministri richiama l’attenzione sulla previsione di una fattispecie rafforzata di abuso di dipendenza economica che mira a dotare l’autorità antitrust di uno strumento apparentemente più efficace per gestire i potenziali squilibri nelle relazioni commerciali tra piattaforme digitali ed utenti business. Dopo vent’anni di oblio, la dipendenza economica torna così a nuova vita, pur con alcune perplessità.

Il consumismo e il nuovo potere: il tormento di Pasolini

Maurizio Franzini ripercorre gli argomenti utilizzati da Pasolini nei suoi scritti degli anni Settanta per lanciare una terribile invettiva contro il consumismo, del quale provocatoriamente disse che il suo affermarsi equivaleva a un genocidio. Franzini sostiene che al di là degli eccessi verbali, peraltro scelti con cura, Pasolini coglie lucidamente i profondi cambiamenti in atto e ci offre riflessioni di inquietante attualità, come quelle che lo portano a concludere che si era ormai affermato un modello di sviluppo senza progresso.

L’officina Pasolini

Silvana Cirillo ha estratto dal saggio che ha scritto per il volume Tout sur Pasolini alcuni brevi flash che ci avvicinano all’impareggiabile laboratorio linguistico di Pasolini, che ci fanno conoscere il suo viscerale rapporto con Roma e che ci introducono alla sua visione del mondo contemporaneo, come espressa nell’ultima, postuma, opera Petrolio. Sono stralci che documentano le straordinarie qualità di Pasolini come narratore prolifico e multiforme.

Il “mondo” di Pasolini

Alberto Sobrero, Paolo Speranza, Francesca Tuscano sono gli autori degli stralci tratti dai loro contributi al volume di prossima uscita Tout sur Pasolini che abbiamo scelto per la loro capacità di descrivere il mondo attorno a Pasolini, come lui lo vedeva. Dal Sud Italia all’India alla Russia a Israele alla mitica Africa. Ma anche il mondo dell’ immigrazione, di Alì dagli occhi azzurri, cui Pasolini dedicò la poesia che pubblichiamo e che lascia presagire la futura tragedia. E, infine, quel piccolo mondo da cui tutto, o quasi, per lui nacque: Casarsa del Friuli.

Scienza e diseguaglianza sociale

Massimo Florio osserva che i cittadini finanziano la produzione di conoscenza attraverso la ricerca pubblica, l’istruzione superiore, il sostegno diretto e indiretto alla R&S mentre a valle i benefici sono appropriati, nella forma di valorizzazione del capitale, da oligopoli privati. La redistribuzione regressiva che ne risulta è invisibile perché legata a beni intangibili. Florio sostiene che i risultati della ricerca dovrebbero restare in mano pubblica attraverso imprese pubbliche della conoscenza in settori quali la salute, la transizione energetica, il governo dei dati.

Una scienza aperta non è sufficiente a garantire mercati aperti

Ugo Pagano muove dalla considerazione che, nonostante gli ingenti investimenti pubblici nella loro produzione, i vaccini contro il Covid sono forniti da pochi oligopoli privati e ritiene che il Covid abbia dimostrato che gli investimenti in “Open Science” sono necessari ma non sufficienti per avere “Open Market”. Concordando con la tesi esposta da Florio nel suo libro e in questo numero del Menabò, Pagano ritiene che queste forme di oligopolio vadano contrastate con infrastrutture pubbliche europee di ricerca e produzione dei prodotti più innovativi.

L’economia del calcio e le sue contraddizioni

Pippo Russo entra in quel sistema complesso e in piena trasformazione che è l’economia del calcio. La sua trasformazione è trainata soprattutto dai processi di spettacolarizzazione e finanziarizzazione, che vedono nella dipendenza da diritti televisivi e negli abusi sul players trading delle derive preoccupanti. In generale, l’economia del calcio globale sta crescendo su un debito esorbitante e alimenta una gigantesca bolla speculativa, la cui esplosione, secondo Russo, è forse l’unica soluzione per porre il sistema su basi più sane.

Dialogo sopra i due massimi sistemi (economici) del mondo

Francesco Farina legge alcuni libri recenti alla luce della domanda: come emendare i sistemi capitalistici dai limiti (ormai molto evidenti) dell’approccio dominante? Salvati e Gilmore ritengono sufficiente passare dal “liberalismo senza vincoli” a quello “ inclusivo”. Gallegati individua le radici del neoliberismo nell’impianto ingannevole del modello teorico dell’economia. Boitani indaga le vie attraverso cui il libero mercato crea diseguaglianza. Infine, lo stesso Farina sostiene che occorre incentrare l’analisi non sul PIL aggregato ma sulla distribuzione del reddito, avendo come obiettivo non il benessere sociale ma la coesione sociale.

Una riflessione critica sul G20 tra produttività, crescita e digitalizzazione

Ettore Greco e Valeria Patella prendendo spunto dal Vertice dei Capi di Stato G20 sotto la Presidenza Italiana che si è tenuto a Roma il 30 e il 31 ottobre scorsi, Gallo e Patella propongono una riflessione critica sulla discussione portata avanti all’interno del Framework Working Group sulle opportunità che la digitalizzazione offre per rilanciare la produttività e per ricostruire nuovi margini di coordinamento in grado di condurre ad una crescita globale più sostenuta.