In ricordo di Franco Romani*

Elena Granaglia ricorda il Prof. Franco Romani a 20 anni dalla sua scomparsa. Ricordare il Prof. Romani, secondo Granaglia, significa ricordare uno dei migliori esempi di pensatore liberale. Ciò vale sia, per il profilo dei contributi da lui offerti in merito alla difesa dei mercati come istituzioni sociali sia per il suo modo di fare ricerca, sempre aperto al dialogo e rispettoso del pluralismo delle idee. Tutto ciò, sostiene Granaglia, rappresenta un lascito importante anche per chi proviene da una cultura di sinistra.

Sanzioni, ritorsioni e contromisure: presupposti di legittimità della ‘diplomazia coercitiva’

Mirko Sossai interviene sulla questione delle sanzioni alla Russia introducendo considerazioni relative non alla loro efficacia, verso la quale è massima l’attenzione, ma alla loro legittimità internazionale. Sossai chiarisce la differenza tra sanzioni, ritorsioni e contromisure e il diverso ruolo, nella loro applicazione, delle organizzazioni internazionali e dei singoli Stati. Inoltre, richiama l’attenzione sulle diverse visioni dell’ordinamento giuridico internazionale di Stati Uniti, Unione Europea e Cina.

Finanziare la transizione ambientale con un’Agenzia Europea del debito. Un’alternativa al “sovrano europeo”? (prima parte)

Francesco Farina parte dalla considerazione che la transizione ambientale può entrare in conflitto con il prospettato return to normal della politica monetaria e fiscale, creando problemi di finanza pubblica. Farina nella prima parte del suo intervento illustra sia il problema che si verrebbe a creare sia, come possibile soluzione, la proposta di istituire un’Agenzia Europea del debito. Nella seconda parte dell’intervento che pubblicheremo sul prossimo Menabò, Farina valuterà questa proposta.

Lo spettro della stagflazione, con o senza stretta monetaria

Roberto Tamborini di fronte alle persistenti tendenze verso una elevata inflazione riflette sulle analogie tra lo spettro della “stagflazione” di oggi e quella degli anni Settanta traendone, pur nella consapevolezza che la Storia non si ripete mai in modo uguale, due conclusioni. La prima è che l’inflazione creata dalle materie prime importate riduce i consumi e la produzione anche senza una stretta monetaria. La seconda è che la prudenza della Banca centrale europea è giustificata, almeno per ora.

Guerra in Ucraina e transizione ecologica in Europa

Michele Grillo riflette su guerra in Ucraina e transizione ecologica in Europa. Dopo aver ricostruito quest’ultima come momento del cammino verso l’unità politica europea, argomenta che la dipendenza di vari Paesi (tra cui l’Italia) dal gas russo mette a repentaglio non solo il cambiamento ecologico ma la stessa costruzione europea. Oggi in Europa è necessario procedere verso l’unione politica “in quanto tale”, per recuperare flessibilità nell’approvvigionamento energetico e per contribuire a risolvere le tensioni politiche ai suoi confini.

Rischio climatico, crisi del gas e riforma del fiscal compact: evitare mosse controproducenti

Pia Saraceno parte dalla considerazione che la piena decarbonizzazione delle economie, necessaria per scongiurare i grandi rischi del cambiamento climatico, deve seguire un profilo temporale che limiti pericolosi effetti negativi. Saraceno illustra l’impatto della guerra ucraina su questo percorso confrontandosi con il dilemma: sostituire il gas russo o sostituire il gas? Inoltre, ritiene necessario tenere esplicitamente e ampiamente conto dei problemi collegati al cambiamento climatico nelle riforma del patto di stabilità europeo.

La riforma fiscale e le elezioni Australiane

Lisa Magnani interviene sul tema delle difficoltà che incontrano i progetti di riforma fiscale – che non consistano nella riduzione, più o meno generalizzata, delle aliquote – illustrando il caso dell’Australia che si avvia alle elezioni politiche. Magnani ricostruisce le recenti vicende e i temi in discussione in quel paese che dimostrano la reticenza ad affrontare questi temi nei modi appropriati per promuovere l’ equità e la trasformazione dell’economia di fronte a problemi come il cambiamento climatico.

L’espansione della categoria dei doveri costituzionali nella riforma costituzionale sull’ambiente

Giorgio Grasso esamina la riforma costituzionale sull’ambiente, che ha modificato gli artt. 9 e 41 Cost., tentando di offrirne una lettura costituzionalmente orientata che potrà favorire l’espansione dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale, valorizzando l’inciso «anche nell’interesse delle future generazioni», che sembra rappresentare il plusvalore dell’inserimento della tutela dell’ambiente tra i Principi fondamentali della Costituzione.

Mercati digitali, concorrenza e self-preferencing: le insidie e i paradossi del caso Amazon

Giuseppe Colangelo riflette sulle preoccupazioni che suscita, nei mercati digitali, la possibilità che le piattaforme gatekeeper sfruttino il loro ruolo per avvantaggiare i propri prodotti e servizi (self-preferencing). Colangelo ritiene che i contorni di tale pratica siano poco chiari e che, in assenza di una definizione dei suoi limiti ed ambiti applicativi, il self-preferencing si riduca a una scorciatoia comoda per le autorità antitrust, non necessariamente rispondente agli interessi del mercato e dei consumatori.

Dal lavoro agile alla new way of working: una roadmap per gli “architetti del nuovo lavoro”

Federico Butera ricorda che durante la pandemia 6 milioni di persone hanno lavorato da casa, non più sotto il controllo diretto della gerarchia, accelerando cambiamenti in atto già dagli anni Settanta. Butera sostiene che si è aperta la sperimentazione di una new way of working diversissima dalla tradizione taylor-fordista, sostenuta da “progettisti o architetti del nuovo lavoro“ che opereranno su obiettivi di rigenerazione organizzativa, professionalizzazione diffusa e promozione della qualità della vita di lavoro.