La pensione di cittadinanza. Un’occasione persa?

Massimo Baldini, Carlo Mazzaferro e Stefano Toso illustrano in dettaglio le caratteristiche della Pensione di Cittadinanza, che si distingue dal Reddito di cittadinanza non solo per la denominazione ma anche perché il trasferimento monetario è strutturato in modo diverso. Gli autori ragionano sui limiti che tale strumento presenta in un contesto come quello italiano caratterizzato da un insieme spesso disorganico di misure di contrasto della povertà per gli anziani.

Il mondo della disabilità e la società giusta

Maurizio Franzini e Alessandro Solipaca illustrano i principali contenuti del recente Rapporto sulla disabilità pubblicato dall’Istat. Dopo aver ricordato le dimensioni del fenomeno, Franzini e Solipaca danno conto delle limitazioni di cui soffrono in vari ambiti (salute, lavoro, istruzione, partecipazione alla vita sociale e culturale) le persone con disabilità e del loro grado di soddisfazione per la vita. Esaminano, poi, le politiche del welfare e le condizioni economiche e di benessere delle famiglie. Nelle conclusioni riflettono sul rapporto tra disabilità e società equa.

Premiare il merito? Un’indicazione ben più problematica di quanto spesso riconosciuto

Elena Granaglia riflette sul merito e come premiarlo. Partendo da alcune obiezioni alla meritocrazia da tempo presenti nella letteratura di etica pubblica, Granaglia si sofferma su ulteriori questioni problematiche sviluppate in un libro recente di Boarelli, che rimandano a varie complicazioni nella definizione e nella misurazione del merito. Sulla base di questa analisi, Granaglia conclude affermando che per premiare il merito occorre essere consapevoli dei tanti limiti del criterio meritocratico.

Basta salari da fame: le ragioni di un salario minimo

Marta e Simone Fana presentano un estratto del loro libro “Basta Salari da Fame” pubblicato da Laterza. Dopo aver presentato alcuni dati sull’evoluzione del mercato del lavoro italiano, da cui emerge la necessità di porre il tema del livello dei salari e, dunque, della lotta al lavoro povero al centro del dibattito di politica economica, gli autori sostengono che alla base delle tendenze in atto c’è lo squilibrio di potere tra imprese e lavoratori e concludono affermando che la ricomposizione del mondo del lavoro non può prescindere dalla rivendicazione di salari minimi più elevati.

La “proposta di sintesi” dell’OCSE per l’allocazione tra paesi dei profitti della multinazionali: piccoli pregi, grandi perplessità

Mikhail Maslennikov riflette sulla “proposta di sintesi“ del Segretariato OCSE sulla revisione delle regole di allocazione dei profitti di una multinazionale tra i diversi paesi in cui opera. La parziale accettazione da parte del Segretariato del principio della singola entità e del modello di tassazione unitaria, rileva Maslennikov, non permette di considerare la proposta all’altezza degli ambiziosi obiettivi del processo BEPS 2.0; infatti, ha un ambito di applicazione ridotto, è di elevata complessità e aumenta l’ incertezza per contribuenti e amministrazioni fiscali.

L’esclusione socio-economica a Roma

Federico Tomassi presenta alcune evidenze sulle disuguaglianze urbane nella città di Roma, basate sui dati di #mapparoma e relative a diverse dimensioni dell’esclusione socio-economica. Utilizzando l’indice di sviluppo umano municipale, Tomassi mostra come tali dimensioni siano correlate tra loro e sostiene che per contrastare le numerose e diffuse disuguaglianze che riguardano il welfare, la salute, la casa, la scuola, la formazione, l’occupazione e le differenze di genere occorrono non solo alcuni investimenti materiali ma anche ‘investimenti sociali’.

La geografia della mobilità intergenerazionale: evidenze e possibili meccanismi

Francesco Bloise si occupa delle differenze geografiche nella mobilità intergenerazionale all’interno di singoli paesi. Dopo aver mostrato che il grado di mobilità intergenerazionale varia molto tra un’area geografica e l’altra in paesi molto diversi come gli Stati Uniti, il Canada e l’Italia, Bloise sottolinea che le divergenze geografiche nella mobilità intergenerazionale possono dipendere da numerose meccanismi, che potrebbero anche interagire tra di loro e la cui conoscenza può essere importante per definire migliori politiche di contrasto del fenomeno.

Le tante ragioni per continuare a preoccuparsi delle disuguaglianze

Elena Granaglia si confronta con la diffusa tesi secondo cui i veri problemi del nostro paese sono povertà, impoverimento e bassa crescita ma non le disuguaglianze. Dopo una breve disamina dell’andamento delle disuguaglianze di reddito e di ricchezza in Italia, Granaglia sostiene che una politica contro le disuguaglianze è necessaria, in particolare perché può, da un lato, contrastare proprio la povertà e l’impoverimento con effetti benefici sulla crescita (e non solo) e, dall’altro, dare risposta a problemi etici, cruciali per la giustizia sociale.

La tassazione locale dei redditi in Italia e la mobilità dei ricchi

Enrico Rubolino si occupa degli effetti della tassazione locale su redditi, disuguaglianze e mobilità territoriale. Sulla base di un suo recente studio, Rubolino fornisce una chiara evidenza della relazione negativa tra la progressività dell’aliquote locali IRPEF ed il reddito dichiarato, in particolare da parte dei contribuenti che rientrano nell’1% più ricco della distribuzione dei redditi comunali. Rubolino mostra anche che lo spostamento della residenza fiscale verso comuni con aliquote più basse è la principale spiegazione di tale effetto.

Il punto sulla Web Tax

Bruno Bises, in relazione ai problemi fiscali internazionali posti dalla crescente digitalizzazione e dallo sviluppo di attività e servizi di natura prevalentemente o esclusivamente digitale, esamina le iniziative dell’OCSE e dell’Unione Europea per affrontare il problema. Discute, inoltre, l’impegno preso l’8 giugno scorso in Giappone dai paesi del G20 per raggiungere entro il 2020 una soluzione concordata sulla base del “pacchetto” predisposto da OCSE e G20 e osserva che le questioni aperte sono assai rilevanti mentre i tempi previsti sono stretti.