Questo numero del Menabò si apre con una riflessione di Franzini sul tema portato alla ribalta dalla vicenda della Volkswagen dei rapporti tra profitto e inganno; pubblichiamo, poi, la seconda parte delle riflessioni critiche di Biasco sulle tesi di Rodano circa le conseguenze dell’uscita dall’euro cui segue una replica di Rodano e un commento di Tancioni. La scheda di Romano è dedicata ai problemi che pone la stima degli homeless e quella di Eusepi all’esame dell’esperienza statunitense in materia di recupero coattivo dei tributi. Nelle Rubriche, Magnani si sofferma sulle conseguenze della svalutazione dello yuan cinese mentre Colucci illustra il fenomeno delle migrazioni interne al nostro paese. Infine, Filauro e Granaglia illustrano le politiche che potrebbero essere adottate per contrastare la disuguaglianza nelle opportunità.
Più in dettaglio, nell’articolo di apertura Maurizio Franzini cerca di collegare le riflessioni contenute nel libro appena pubblicato dai premi Nobel Akerlof e Shiller sull’economia dell’inganno e della manipolazione al caso recente, e clamoroso, che ha coinvolto la Volkswagen. Franzini sottolinea l’importanza delle riflessioni di Akerlof e Shiller che portano a considerare l’inganno endemico al mercato ma osserva che il caso Volkswagen prova che le forme dell’inganno sono molte, di diversa gravità e non possono essere contrastate soltanto con la regolazione.
Nel successivo articolo, Salvatore Biasco conclude la sua analisi critica delle tesi sostenute da Rodano sugli effetti di un’eventuale uscita dall’euro. In particolare, Biasco si sofferma sui numerosi squilibri che si produrrebbero nei mercati finanziari e nei valori patrimoniali rispetto ai quali considera difficilmente realizzabile un efficace intervento pubblico di contrasto. Biasco prende poi in considerazione gli effetti macroeconomici degli aggiustamenti nei salari reali e conclude con una valutazione molto negativa sulle conseguenze dell’eventuale uscita dall’euro.
Segue la replica di Giorgio Rodano alle critiche di Biasco. Rodano chiarisce innanzitutto che le differenze non riguardano il giudizio (negativo) sull’opportunità di abbandonare l’euro. Quindi, dopo aver ricordato che ogni modello va valutato rispetto alle domande che si pone, affronta i principali punti sollevati da Biasco in particolare quello dell’adeguatezza dei modelli di statica comparata a affrontare questo problema; quello della rilevanza dei capitali e deipatrimoni e quello delle ripercussioni sull’Eurozona.
Il successivo articolo di Massimiliano Tancioni è un contributo al dibattito tra Biasco e Rodano che propone un ragionamento quantitativo basato su un modello che tiene conto dei punti sollevati da Biasco nella sua critica a Rodano. Svolgendo l’analisi in ottica comparativa, Tancioni giunge alla conclusione che uno scenario di uscita governato è in grado di produrre, nel medio termine, risultati macroeconomici migliori di quelli che scaturirebbero dalle politiche fiscali richieste dagli Obiettivi di Medio Termine.
Nella prima delle Schede, Eleonora Romano si occupa dei problemi di misurazione della povertà estrema, in particolare della difficoltà nel raccogliere dati sugli homeless. Dopo aver ricordato i motivi per i quali gli homeless non rientrano nelle statistiche ufficiali sulla povertà e hanno ricevuto scarsa attenzione nella letteratura economica, Romano riporta le stime disponibili per l’Italia ed i risultati delle analisi contenute nel Rapporto 2014 dell’Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni Italiane.
La seconda Scheda di Sarah Eusepi è dedicata al Bank Account Tax Levy statunitense al quale si è fatto riferimento, come modello da importare, nel dibattito sull’efficacia del nostro sistema di recupero coattivo dei tributi e sulla necessità di ampliare gli spazi e gli strumenti di intervento dell’Agente di riscossione. Eusepi illustra le caratteristiche del Bank Account Tax Levy e ne approfondisce i profili operativi anche al fine di apprezzarne l’effettiva innovatività rispetto alla “strumentazione” domestica.
Nella Rubrica “Territori Lontani” Elisabetta Magnani si occupa della recente svalutazione dello yuan cinese collocandola nel contesto delle riforme dirette a liberalizzare i mercati finanziari di quel paese e delle speranze che quelle riforme hanno alimentato in Occidente e nei paesi più vicini. Dopo avere illustrato le ragioni della scelta delle autorità cinesi, Magnani si sofferma sul rapporto tra la svalutazione e la liberalizzazione finanziaria cinese, richiamando l’attenzione sui rischi che essa comporta anche per il resto del mondo.
Nella Rubrica “Cronache italiane”, Michele Colucci e Stefano Gallo si concentrano sul tema delle migrazioni interne all’Italia e descrivono i contenuti dei primi due Rapporti di ricerca sul tema condotti da ricercatori di diverse discipline. Essi segnalano che in Italia si assiste a una riorganizzazione dei flussi migratori interni: i trascinatori della mobilità interna sono i cittadini stranieri; le regioni maggiormente attrattive sono l’Emilia Romagna e il Trentino, e la regione con la più consistente emigrazione verso le altre aree del paese è la Campania.
Infine, nel Contrappunto, Stefano Filauro e Elena Granaglia riferendo di un recente convegno organizzato a Roma dal Ciret (Centre for Inter-university Research “Ezio Tarantelli”) dal titolo Cause e Conseguenze della disuguaglianza e della mobilità: cosa si può fare, ricordano quanto serio sia oggi il problema della disuguaglianza di opportunità e si soffermano sulle molte politiche che potrebbero essere attuate per limitarla. Filauro e Granaglia sostengono che ciò che manca non è, come spesso si sostiene, l’indicazione di buone politiche ma la volontà di attuarle.
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