Questo numero del Menabò si apre con le riflessioni di Andrea Boitani e Maurizio Franzini in tema di merito e meritocrazia. Muovendosi in un dibattito spesso confuso i due autori spiegano perché a loro avviso la meritocrazia è un’ illusione da sostituire con l’obiettivo di realizzare una società ‘limitatamente immeritocratica’.
Enrico D’Elia richiama l’attenzione sulla possibilità che a frenare l’occupazione femminile sia anche, e in vario modo, la struttura produttiva del nostro paese per cui intervenire soltanto sul welfare potrebbe essere insufficiente per espandere quell’occupazione. n
Stefano Giubboni ricostruisce i più recenti interventi della Corte Costituzionale e della Cassazione sul testo dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, riscritto 10 anni fa, che ampliano gli spazi applicativi della tutela reintegratoria del posto di lavoro.
Gianfranco Viesti in relazione alla realizzazione di moltissimi posti aggiuntivi negli asili nido prevista dal PNRR spiega perché la scelta di stanziare le risorse e chiedere ai Comuni di proporre progetti può condurre a esiti contrari all’eguaglianza delle opportunità.
Vincenzo Bavaro interviene nel dibattito sul salario minimo e sostiene che l’intervento legislativo non dovrebbe consistere nella fissazione del livello di quel salario ma nel dare sostegno, nel modo che indica, alla contrattazione collettiva nazionale.
Luca Bonacini, Giuseppe Pignataro e Cristina Specchi in relazione alle politiche universitarie, centrali anche per il PNRR, sottolineano l’importanza di un loro orientamento ad accrescere l’attrattività dell’università e, in questa prospettiva, della riduzione del divario tra Nord e Sud, tra centro e periferia.
Sandro Busso e Eugenio Graziano in occasione dell’edizione italiana di “Disciplinare i poveri” di Soss, Fording e Schram, illustrano l’importanza del tema del controllo sociale per il dibattito sulle misure di sostegno al reddito, riferendosi anche al Reddito di Cittadinanza.
Paolo Paesani riflette sui rischi derivanti dalla gestione conflittuale di alcuni grandi problemi (cambiamento climatico, riorganizzazione del commercio internazionale, insicurezza alimentare e crisi energetiche) basandosi sulle relazioni presentate in una recente conferenza all’Accademia dei Lincei.