Ruggero Paladini già professore di Scienza delle Finanze alla Sapienza Università di Roma, collabora con il Nens ed è membro della redazione di Uguaglianza e Libertà

Imposta su titoli obbligazionari, inflazione e sistema duale

Ruggero Paladini richiama l’attenzione su un possibile problematico effetto dell’inflazione sulla ipotesi, prevista dalla legge delega di riforma fiscale, di una tassazione proporzionale dei redditi da capitale. Infatti, l’inflazione determina su depositi e obbligazioni un peso maggiore rispetto agli altri redditi da capitale creando un problema per l’imposta proporzionale. Tale problema potrebbe, invece, essere meglio affrontato con un’imposta progressiva, come dimostra il caso olandese.

News sulla delega fiscale

Ruggero Paladini, in relazione alle difficoltà che incontra la delega fiscale, osserva che il sistema di tassazione duale, verso il quale si tende, prevede un’imposizione progressiva dei redditi da lavoro e una tassazione uniforme dei redditi da capitale. Ciò comporta l’abbassamento di alcune aliquote e l’innalzamento di altre. Ed è questo l’aspetto che, prevedibilmente, incontra l’opposizione di varie forze politiche. Anche il ritorno in Irpef di redditi da lavoro autonomo oggi beneficiari del regime forfettario sembra molto problematico.

La riforma dell’Irpef

Ruggero Paladini presenta e discute le modifiche dell’Irpef introdotte dalla legge di bilancio sostenendo in particolare che, confrontate con gli interventi degli ultimi 10 anni, esse aumentano la progressività dell’imposta, nonostante il maggiore favore riservato al terzo scaglione. La distanza tra le aliquote formali e quelle effettive è, però, cresciuta e nulla è stato fatto per i lavoratori poveri. Paladini indica possibili alternative e anche come far fronte al loro eventuale maggior costo a parità di gettito.

La legge delega fiscale e il sistema duale

Ruggero Paladini presenta e discute uno degli assi portanti della legge delega sulla riforma fiscale recentemente approvata. Si tratta dell’introduzione di un sistema di imposizione duale, sulla falsariga di quanto fanno i paesi scandinavi: i redditi derivanti dall’impiego del capitale vengono sottoposti ad una aliquota proporzionale, mentre i redditi da lavoro continuano ad essere assoggettati all’Irpef, con caratteristiche di progressività. L’articolo evidenzia diversi problemi aperti, offrendo alcune proposte di soluzione.

La tassazione della previdenza complementare

Ruggero Paladini interviene sulla proposta avanzata da Luigi Marattin di tassare le prestazioni dei fondi pensione complementari come rendite finanziarie. Rilevato che il sistema vigente è un pasticcio di due diverse logiche tributarie, Paladini critica la proposta di Marattin in quanto considerare le prestazioni pensionistiche nel loro complesso come redditi da capitale è errato e, inoltre, crea una illogica differenziazione rispetto alla trattamento fiscale della previdenza obbligatoria.

Tremate multinazionali! O forse no.

Ruggero Paladini presenta e discute l’accordo raggiunto all’ultimo G7 su un livello di imposizione fiscale minimo per le multinazionali. Paladini ritiene che si tratti di un passo in avanti rispetto ai fenomeni di concorrenza fiscale sviluppatisi in passato ma osserva che per ora l’accordo è limitato ai paesi più grandi e restano da definire molti importanti dettagli tecnici. Un rischio rilevante è che l’aliquota minima, che è molto più bassa di quella che grava sui redditi da lavoro, diventi l’aliquota normale.

Come riformare l’Irpef (seconda parte)

Ruggero Paladini prosegue la sua riflessione sulla riforma fiscale e sostiene che la struttura dell’Irpef andrebbe rivista. Il difetto principale è la forte elasticità sui redditi bassi e medi, che fa crescere troppo rapidamente il suo peso. L’alternativa è tra la riduzione di scaglioni ed aliquote e l’introduzione di una funzione continua (ogni euro uno scaglione), simile a quella esistente in Germania. Dietro questa scelta, apparentemente tecnica, si nasconde in realtà la scelta tra ridurre o mantenere, e al limite accentuare, la progressività dell’Irpef.

Come riformare l’Irpef (prima parte)

Ruggero Paladini prendendo spunto dalle audizioni parlamentari in corso sulla riforma dell’Irpef, in un articolo diviso in due parti, illustra le principali questioni. La prima è che l’Irpef, che non è mai stata un’imposta su tutti i redditi, di recente ha perso altri redditi, passati a tassazione cedolare. Ora l’alternativa è tra il ritorno ad una imposta “comprehensive” e il passaggio al c. d. sistema duale, che lascia in Irpef solo il reddito da lavoro, dipendente o autonomo. In questo caso il problema è se trattare i redditi patrimoniali con imposte reali o con un’imposta personale.

Il fisco e le disuguaglianze: a proposito di un recente libro di Saez e Zucman (seconda parte)

Ruggero Paladini continua la sua analisi del recente libro (The Triumph of Injustice) di Saez e Zucman esaminando le proposte di riforma fiscale avanzate dai due autori per il sistema statunitense: l’introduzione di un’imposta personale sui grandi patrimoni e di una nuova imposta su tutti i redditi per finanziare un sistema sanitario pubblico; la revisione della progressività dell’imposta sui redditi e la previsione di un credito di imposta sui dividendi. Paladini valuta pregi, limiti e realizzabilità di queste proposte e ne suggerisce la rilevanza per l’Europa.

Il fisco e le disuguaglianze: a proposito di un recente libro di Saez e Zucman (prima parte)

Ruggero Paladini nella prima parte di un contributo che proseguirà nel prossimo Menabò si occupa del recente libro di Saez e Zucman, concentrandosi sulla tesi secondo cui negli scorsi decenni in USA all’1% più ricco sarebbe andata un quota crescente non solo del reddito lordo ma anche di quello al netto delle tasse. Quest’ultima tesi è al centro di accesi dibattiti e di recente ha attirato anche l’attenzione dell’Economist. Paladini illustra i problemi da affrontare, tra cui quello della determinazione dell’incidenza delle imposte, e fornisce una valutazione articolata della tesi di Saez e Zucman.