"Michele Raitano è Professore Ordinario di Politica Economica nel Dipartimento di Economia e Diritto della Sapienza, Università di Roma e membro della Redazione del “Menabò di Etica e Economia".
Michele Raitano e Francesca Subioli leggono l’evoluzione della disuguaglianza dei redditi da lavoro degli ultimi 40 anni in Italia alla luce della sottostante dinamica dei redditi dei vari individui nel corso del tempo. Applicando una metodologia che attribuisce la disuguaglianza dei redditi annui a differenze permanenti, a mobilità “buona” o a mera volatilità, Raitano e Subioli mostrano che la disuguaglianza è largamente dovuta a differenze permanenti fra individui, peraltro acuitesi nel corso del tempo.
Michele Raitano discute di flessibilità dell’età pensionabile, un tema che in queste settimane sta tornando al centro del dibattito italiano di politica economica. Dopo aver sottolineato che le misure introdotte negli ultimi anni sono temporanee e tutelano gruppi limitati di individui, Raitano chiarisce che l’introduzione di forme di pensionamento flessibile accompagnato da una riduzione attuariale sulla quota di pensione retributiva darebbe un’opportunità a tutti i lavoratori senza conseguenze rilevanti sull’equilibrio dei conti pubblici.
Michele Raitano discute il rischio che il sistema contributivo porti, in futuro, a pensioni inadeguate. Dopo aver ricordato che i meccanismi del contributivo assicurano pensioni adeguate in caso di vite lavorative lunghe e remunerate decentemente Raitano sostiene che i dati presenti negli archivi dell’INPS, mostrano che gran parte dei lavoratori “contributivi” ha finora sperimentato una carriera così discontinua da rendere, purtroppo, assai concreto per loro il rischio di pensioni da povertà, in assenza di miglioramenti nel prossimo futuro.
Michele Raitano e Francesco Vona si occupano di trasmissione intergenerazionale delle diseguaglianze, utilizzando un dataset originale messo a disposizione dalla Cassa Forense. I due autori cercano di stabilire se essere parenti stretti di avvocati consenta agli avvocati di percepire redditi più elevati e se ciò dipenda da forme di nepotismo o da migliori abilità. Esaminando gli effetti delle liberalizzazioni del decennio scorso essi concludono che gran parte dei maggiori redditi dei parenti di avvocati sia dovuta al nepotismo.
Michele Raitano, facendo uso dei dati sui redditi rilevati nell’indagine IT-SILC 2015, calcola come varierebbero alcuni indicatori della distribuzione dei redditi da pensione se l’attuale struttura dell’IRPEF fosse sostituita dalla “flat tax” proposta nel contratto di governo fra Lega e Movimento 5 Stelle. Dalle simulazioni di Raitano emerge che tale versione della flat tax ridurrebbe in modo molto consistente la progressività del prelievo, avvantaggiando principalmente i beneficiari di pensioni elevate, e comporterebbe un’ampia riduzione di gettito per le finanze pubbliche.
Michele Raitano torna sul tema della diseguaglianza intergenerazionale soffermandosi sul ruolo del capitale umano e delle connessioni sociali come cause dell’ associazione tra reddito dei genitori e dei figli. Basandosi su analisi condotte con altri colleghi, Raitano sottolinea il ruolo rilevante che le connessioni sociali hanno in Italia e spiega perché un’efficace strategia per l’eguaglianza di opportunità non può limitarsi alle sole politiche per l’istruzione ma deve preoccuparsi del concreto funzionamento dei mercati, in particolare quello del lavoro.
Michele Raitano, dopo aver ricordato in cosa consista e come si calcoli la diseguaglianza intergenerazionale, richiama i risultati di un suo recente studio con Teresa Barbieri e Francesco Bloise. Da tale studio risulta confermato che il nostro è un paese in cui i redditi da lavoro dei figli sono fortemente associati a quelli dei genitori ed emerge anche che solo una parte limitata di questa associazione è dovuta al titolo di studio, di norma più elevato per i figli dei più abbienti. Le origini familiari contano molto anche a parità di istruzione conseguita.
Michele Raitano interviene nel dibattito sull’incremento automatico dell’età pensionabile al crescere dell’aspettativa di vita. Dopo aver sostenuto che un’età pensionabile uguale per tutti non è ottimale sia dal punto di vista dell’efficienza sia da quello dell’equità, Raitano sottolinea, però, che per definire norme differenziate al riguardo occorrono studi approfonditi e non decisioni estemporanee condizionate dalle risorse di bilancio immediatamente disponibili e prese in prossimità dell’approvazione della Legge di Stabilità.
Michele Raitano, dopo essersi chiesto quanto sia fondato il luogo comune in base al quale, nel sistema contributivo, tutti riceveranno pensioni di importo molto limitato, discute le possibili misure dirette a migliorare le future prestazioni pensionistiche per i giovani di oggi. Prendendo spunto dal dibattito sulla “pensione di garanzia”, avviato nelle scorse settimane, Raitano sostiene che una misura di carattere previdenziale, tarata sulla storia lavorativa individuale, sia preferibile a una prestazione meramente assistenziale.
Michele Raitano presenta nuovi dati sull’evoluzione della disuguaglianza salariale fra i lavoratori dipendenti privati in Italia. Raitano mostra come, in un quadro di crescita pressoché continua della dispersione retributiva a partire dagli ultimi anni dello scorso secolo, la crisi abbia ulteriormente aggravato la disuguaglianza fra i lavoratori, soprattutto quando si tiene conto del rischio che individui precedentemente occupati scivolino in disoccupazione e, pertanto, smettano di percepire una retribuzione.