Massimo Aprea ha conseguito nel 2018 la laurea magistrale in Economia politica alla Sapienza ed è dottorando presso la stessa Università. In suoi interessi di ricerca riguardano la disuguaglianza economica e le sue implicazioni, la povertà assoluta e la sua misurazione e il processo finanziarizzazione dell’economia.
Massimo Aprea si occupa di povertà energetica in Italia. Dopo aver presentato l’indicatore recentemente adottato dal Governo, presenta i risultati di una simulazione sulle conseguenze dei rincari del 2021 e di quelli previsti per il 2022 sulla povertà energetica e sulla quota di Reddito di Cittadinanza assorbita dalla spesa energetica delle famiglie. I principali risultati sono che l’incidenza della povertà energetica è molto sensibile al prezzo dei beni e servizi energetici e la spesa energetica assorbe una quota rilevante del RdC.
Massimo Aprea e Michele Raitano riprendono i dati Istat sulla crescita della povertà assoluta nel corso del 2020 e ragionano sulla possibilità che essa possa in parte dipendere dai vincoli alla spesa derivanti dalla pandemia piuttosto che dal peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie. A tal fine presentano un esercizio di simulazione, ipotizzando cause diverse per la riduzione di alcune componenti di spesa, utile a chiarire come la metodologia applicata dall’Istat possa condurre a sovrastimare il peggioramento del tenore di vita delle famiglie italiane nel corso del 2020.
Massimo Aprea prende spunto dal dibattito sulla riforma del sistema fiscale italiano per discutere i diversi approcci teorici al complesso rapporto tra reddito e consumo, che da lungo tempo è al centro dell’analisi economica e si presta a molteplici interpretazioni. Un risultato che emerge chiaramente è che le scelte di politica economica, inclusa quella di spostare la tassazione dai redditi ai consumi, creano vincitori e vinti e che decisivo, al riguardo, è il modo in cui nello specifico contesto sociale si declina la relazione tra reddito e consumo.
Massimo Aprea riporta i risultati di un recente, interessante studio empirico sugli effetti che la liberalizzazione dei movimenti di capitale ha avuto sia sul livello sia sulla distribuzione del reddito in un campione composto da numerosi paesi. Poiché i benefici in termini di reddito risultano essere inconsistenti mentre gli effetti distributivi sono marcatamente negativi, Aprea si chiede perché la liberalizzazione dei capitali sia ancora in cima all’agenda politica di molte istituzioni internazionali.
Massimo Aprea, Gabriele Palomba e Giovanna Scarchilli riflettono sulla relazione tra didattica dell’economia nei corsi universitari e teoria mainstream prendendo spunto da una discussione avvenuta presso la facoltà di Economia della Sapienza lo scorso 19 marzo in occasione della presentazione, da parte di Wendy Carlin, del progetto CORE-Economics for a changing worldche, per iniziativa di un ampio gruppo di economisti, intende innovare le modalità di insegnamento dell’economia.
Massimo Aprea, prendendo spunto da un recente articolo di Serna, si occupa della relazione tra élites economiche e potere politico in America Latina. Dopo aver mostrato che ex capi e alti funzionari d’azienda sono sovra-rappresentati nei Parlamenti di otto paesi della regione, Aprea esamina alcune possibili ragioni di questa intensa partecipazione alla vita politica e si interroga sui suoi possibili effetti. Al riguardo, approfondisce il caso della riforma tributaria cilena del 2014 ma conclude che il fenomeno è in attesa di più compiute spiegazioni.
Massimo Aprea e Corrado Pensabene commentano il recente rapporto del WSI Institute of Economic and Social Research sul salario minimo in Europa. Dopo aver presentato alcuni dati relativi ai diversi Paesi dell’Unione, Aprea e Pensabene si interrogano sull’efficacia del salario minimo nel contrastare disuguaglianze e povertà nel mercato del lavoro, richiamano l’attenzione sull’importanza delle sue interazioni con la contrattazione collettiva e concludono con una valutazione della prospettiva di introdurlo a livello comunitario.
Massimo Aprea riflette sui possibili effetti delle politiche di liberalizzazione dei movimenti di capitale sulle disuguaglianze di reddito. Dopo avere illustrato le varie difficoltà che occorre affrontare per conoscere tali effetti e dopo aver ricordato che disponiamo di pochi studi al riguardo, Aprea presenta i risultati di un suo tentativo di stima soffermandosi, in particolare, su quello che mostra un significativo impatto delle liberalizzazioni sulla quota di reddito appropriata dall’1% più ricco della popolazione.