Leonardo Ditta è stato professore di Istituzioni di Economia presso l’Università di Perugia e di Economia dello Sviluppo presso la Facoltà di Sociologia della Sapienza. Si è occupato del Brasile in articoli pubblicati da il Mulino (1995) e Sociologia e Ricerca Sociale (2004).
Leonardo Ditta riflette sui probabili effetti delle due recenti sentenze del Supremo Tribunale Federale brasiliano che annullano la condanna inflitta all’ex-presidente Lula. La prima dichiara l’incompetenza territoriale della 13ª Vara Federal, dell’ex-giudice Moro, che emise il verdetto; la seconda che l’operato del giudice non fu imparziale. Ditta si chiede come potrà cambiare il complesso scenario politico ed economico brasiliano dopo queste sentenze che restituiscono a Lula i diritti politici, consentendogli potenzialmente di candidarsi alle presidenziali del 2022.
Leonardo Ditta, completa la sua analisi del passaggio della presidenza brasiliana da Lula a Bolsonaro che ha acquistato nuovi motivi di interesse dopo la recente pubblicazione di intercettazioni che mostrerebbero l’esistenza di un disegno per escludere Lula dalla competizione elettorale del 2018. Ditta, ricostruisce le complesse vicende che hanno accompagnato il secondo mandato e l’impeachment di Dilma Roussef suggerendo che la loro spiegazione sta nell’intrecciarsi, quasi perverso, dell’elemento politico con la crisi economica.
Leonardo Ditta, in un articolo la cui seconda parte sarà pubblicata sul prossimo Menabò, tenta di spiegare l’imprevedibile e imprevista vittoria nelle elezioni presidenziali brasiliane dello scorso ottobre di un candidato di estrema destra come Bolsonaro, dopo 14 anni di governo del Partito dei Lavoratori di Lula, una questione al centro di rinnovata attenzione dopo la recente pubblicazione di scottanti intercettazioni da parte di “The Intercept”. In questa prima parte, Ditta si sofferma sul ruolo dell’economia passata da una notevole crescita con forte riduzione delle disuguaglianze, a una delle peggiori crisi della storia del Brasile.