Gaetano Azzariti è ordinario di diritto costituzionale nell’Università di Roma “La Sapienza”. È direttore della rivista “Costituzionalismo.it”. Le sue opere monografiche più recenti sono: Diritto e conflitti (Laterza 2013), Il costituzionalismo moderno può sopravvivere? (Laterza 2013).

Sull’orlo di una crisi istituzionale

Gaetano Azzariti si interroga sul significato istituzionale del recente scampato pericolo che la crisi di governo si trasformasse in crisi istituzionale e sostiene che, venuto meno il dialogo tra partiti e Quirinale, ciascuno ha preteso di far prevalere la propria volontà, in qualche modo tutti forzando gli equilibri costituzionali. L’esito è stato, da un lato, la “privatizzazione” dell’organo governo e, dall’altro, lo squilibrio dei rapporti tra forze politiche e presidenza della Repubblica. Tutto ciò invita a riflettere sul futuro assetto dei nuovi rapporti di potere.

Legge elettorale e assetto istituzionale. Una questione di democrazia

Gaetano Azzariti si occupa della legge elettorale e, dopo aver richiamato la necessità di un ritorno alla semplicità delle forme e alla chiarezza dei principi, sostiene che se il senso di una legge elettorale è permettere al popolo di esprimere e scegliere i propri rappresentanti, allora essa deve essere comprensibile nei suoi meccanismi di funzionamento e non può occuparsi unicamente di governabilità. Nell’emergenza attuale, secondo Azzariti, una via uscita temporanea, consisterebbe nell’estensione al Senato della legge elettorale della Camera, dopo l’intervento della Consulta.

Dopo il No: qual è l’agenda?

Gaetano Azzariti partendo dalla considerazione che occorre guardare oltre le ripercussioni politiche del voto al referendum costituzionale, sostiene che quel voto è espressione della volontà di riaffermare in modo non conservatore i principi della costituzione e indica alcune innovazioni nell’organizzazione dello stato necessarie e realizzabili in nome della costituzione. Azzariti sottolinea anche la difficoltà di dar seguito alle sue proposte se non si colmerà il vuoto lasciato dalle forze politiche organizzate.

I diritti sociali e il futuro dell’Europa

Gaetano Azzariti sostiene che il regresso della tutela dei diritti sociali in Europa è dovuto soprattutto alla debolezza della costruzione giuridica, che ha affidato quella tutela solo ai giudici. Questa strategia ha dato i suoi frutti ma la sua fragilità è emersa quando la rotta del diritto ha dovuto cedere il passo ai sacrifici imposti dalla congiuntura economica avversa e si sono cumulate decisioni in cui prevalgono altri “principi generali” del diritto comunitario, in particolare quelli legati ai meccanismi di stabilità. Azzariti ritiene necessario riaffermare, in linea con il costituzionalismo moderno, la superiorità dei diritti sui poteri, anche economici.