Federico Nastasi è dottorando in Economia all’Università ‘La Sapienza’, con una tesi sulla migrazione di massa nell’Argentina di fine Ottocento. In passato ha studiato e vissuto in Francia, Spagna, Grecia, Italia e Cile, dove ha collaborato con la CEPAL. Oggi vive e lavora a Montevideo, punto di partenza per esplorare l’America Latina, che racconta -come giornalista freelance- per radio e giornali in italiano e spagnolo. Cura Plaza Dignidad, una newsletter e un podcast di notizie, grandi storie ed analisi sull’America Latina e i Caraibi.
Federico Nastasi esamina il processo costituente in atto in Cile, focalizzandosi sulla domanda di una maggiore uguaglianza sociale. Dopo aver ricordato luci ed ombre del modello neoliberale della costituzione del 1980 che ha garantito un processo di crescita sostenuta per quasi due decenni, Nastasi indica le cause – materiali ed immateriali – che hanno alimentato la protesta popolare del 2019 e sostiene che un nuovo modello può nascere solo a partire dal superamento delle profonde disuguaglianze che dividono il paese.
Federico Nastasi e Fabrizio Patriarca muovono dalla diffusa opinione secondo cui il nuovo contratto ridurrà il precariato e che ciò avverrà grazie alla combinazione delle tutele crescenti con la riduzione del cuneo contributivo. Nastasi e Patriarca ritengono che per raggiungere questo scopo, e anche per sostenere la produttività, il nuovo contratto dovrebbe contenere previsioni innovative sulla formazione dei lavoratori dalla quale dipende sia il consolidarsi dei legami tra impresa e lavoratori sia la possibilità di attuare politiche industriali e formulano un’articolata proposta a questo riguardo