Eugenio Levi è un assegnista di ricerca presso la Libera Università di Bolzano. Si è dottorato in Economia Politica nel 2017 presso la Sapienza Università di Roma. I suoi interessi l’hanno portato a occuparsi di influenze sociali sulle scelte economiche, dell’ostilità verso l’immigrazione e delle determinanti economiche del populismo con un mix di approcci empirici e sperimentali. Come impegno divulgativo, collabora con il Menabò di Etica e Economia, dove scrive su temi di politica economica e economia comportamentale.

Il populismo contemporaneo e le sue origini: quanto pesano le crisi economiche e le ondate migratorie?

Eugenio Levi, dopo aver passato in rassegna le spiegazioni più accreditate delle ragioni per cui si sono affermati i partiti populisti contemporanei, espone i risultati di un recente studio sull’impatto che le crisi economiche e le ondate migratorie hanno avuto sulla nascita dei partiti populisti. Prendendo come caso di studio il partitolo New Zealand First, Levi suggerisce che le crisi hanno un ruolo decisivo, che il loro impatto perdura nel tempo e che esso si intreccia con altri fattori di tipo economico, culturale e politico.

L’illusione di un nuovo bipolarismo

Eugenio Levi e Fabrizio Patriarca intervengono nel dibattito sul ritorno del bipolarismo sorto dopo l’ultima tornata elettorale e, esaminando i risultati elettorali, sostengono che l’affermarsi delle liste civiche e l’assenza di precisi crinali di frattura fra i partiti sono in contrasto con l’ipotesi di ritorno del bipolarismo lungo l’asse destra-sinistra. Piuttosto, perdura la crisi dei partiti e resta indefinito il quadro politico nazionale; la conseguenza di tutto ciò è una domanda mutevole disposta a muoversi fra diverse nicchie dell’offerta politica.

Le ragioni dell’ostilità verso l’immigrazione. Quale ruolo per il framing politico?

Eugenio Levi, Rama Dasi Mariani e Melissa Mongiardo, basandosi su un loro recente libro, esaminano il problema dell’ostilità verso l’immigrazione e puntano l’attenzione sul modo in cui i politici hanno raccontato il fenomeno migratorio, influenzandone la percezione. I risultati che presentano, suggeriscono che nella scena pubblica attuale ha assunto particolare rilevanza una narrativa basata sulla contrapposizione “noi vs loro”, alimentata dalla mancata integrazione degli immigrati, dalla generale sfiducia verso i politici e dal senso di insicurezza delle persone.

Scissioni e declino dei partiti politici: un problema di exit e voice?

Maurizio Franzini e Eugenio Levi, prendendo spunto dalla recente fuoriuscita di Matteo Renzi dal Partito Democratico, si chiedono se il declino dei partiti politici dipenda da un cortocircuito fra exit e voice, categorie introdotte da Hirschman negli anni ‘70. In particolare, i due autori argomentano che la crescente personalizzazione della politica ha favorito in misura spropositata l’exit dalle organizzazioni politiche a scapito della voice, contribuendo ad aumentare la frammentazione del sistema politico e la sua litigiosità.

Alcune FAQ sul voto del 4 Marzo

Eugenio Levi e Fabrizio Patriarca cercano di chiarire alcuni punti della legge elettorale con lo scopo di aiutare l’elettore a capire quale sarà l’effetto del proprio voto sulla rappresentanza parlamentare. In particolare, si soffermano sulla corrispondenza fra il voto ad una lista plurinominale e l’elezione di parlamentari di quella lista, sul peso relativo del maggioritario e del proporzionale, sul ruolo della residenza geografica e sottolineano con preoccupazione gli effetti che l’ambiguità della legge elettorale su questi punti sta avendo sulla campagna elettorale.

Gli italiani di origine straniera nella percezione degli studenti della Sapienza

Eugenio Levi e Rama Dasi Mariani riportano i risultati di un questionario sui problemi dei ragazzi di origine straniera, sulle politiche per superarli e sulla percezione della loro identità diffuso fra gli studenti della Sapienza in occasione del Convegno sul tema organizzato dalla Facoltà di Economia e da “Etica e Economia”. Levi e Mariani illustrano in particolare le molte similitudini e le poche diversità presenti nelle risposte degli studenti di origine italiana e straniera. Tra queste ultime vi è quella sull’identità dei ragazzi di origine straniera, che gli italiani tendono a definire sulla base di una concezione restrittiva di identità nazionale. Gli autori concludono che questa conflittualità latente sull’identità può rappresentare un fallimento nell’integrazione e che bisognerebbe superare la trappola del discorso sull’identità.

L’Homo Oeconomicus e le sue anomalie: le ragioni di un premio Nobel

Eugenio Levi prendendo spunto dall’assegnazione a Richard Thaler del premio Nobel per l’economia, dà conto dei principali risultati raggiunti dall’economia comportamentale e riflette sulle sue prospettive. In particolare Levi ricorda i contributi più importanti di Thaler e presenta un panorama delle opinioni, emerse nei commenti delle scorse settimane all’assegnazione del Nobel a Thaler, sull’importanza dell’economia comportamentale e sulla possibilità che essa porti a una radicale revisione del paradigma oggi dominante.

“Serve il finanziamento pubblico dei partiti?”. Il quarto dialogo di “Etica e Economia”

Eugenio Levi e Rama Dasi Mariani presentano i risultati del doppio sondaggio tenutosi in occasione del quarto “Dialogo di Etica ed Economia” cui hanno dato vita Roberta Lombardi e Alfio Mastropaolo. Il Dialogo si è svolto a L’Aquila in occasione del Festival della Partecipazione e la domanda centrale era “Serve il finanziamento pubblico ai partiti?”. Levi e Mariani mostrano come le opinioni del pubblico siano cambiate in seguito al Dialogo e, in particolare, che molto spesso si sono ridotte le percentuali di incerti.

Verso un parlamento fluido? Il fenomeno degli Intergruppi parlamentari

Eugenio Levi, Rama Dasi Mariani e Elena Paparella analizzano il fenomeno dei c.d. Intergruppi parlamentari combinando un approccio quantitativo con una prospettiva giuspubblicistica. Gli autori individuano e analizzano – anche attraverso un raffronto tra parlamento italiano e europeo – le principali caratteristiche di questi raggruppamenti trasversali e sganciati dai partiti; ne mettono in evidenza gli elementi critici -legati alla scarsa trasparenza- e le potenzialità; e si interrogano sulla possibile matrice del fenomeno, riconducibile alla crisi del partito tradizionale.

Il voto a Roma: dualismo centro- periferia o fine del voto interclassista? (seconda parte)

Eugenio Levi e Fabrizio Patriarca nella seconda parte della loro analisi del voto a Roma, utilizzando anche dati socio-economici e territoriali distinti per Municipio, individuano le aree della città e i gruppi sociali decisivi per i risultati dei diversi schieramenti. Esaminano, poi, i dati aggregati sulle preferenze e concludono che il bipolarismo “politico” tramonta mentre si consolida una polarizzazione “sociale” che non corrisponde all’asse destra-sinistra e che, esprimendosi direttamente nel voto, è tutt’altro che “apolitica”.