Emanuela Struffolino è ricercatrice di sociologia economica all’Università La Statale di Milano. Si occupa di disuguaglianze, povertà, e corso di vita.
Emanuela Struffolino si occupa di in-work poverty, ovvero di povertá lavorativa, che interessa circa il 12% dei lavoratori italiani, commentando i primi risultati di ricerca presentati dal team italiano del progetto Horizon 2020 – Working Yet Poor in occasione della conferenza “La povertà lavorativa in Italia”. Struffolino ricorda che il progetto analizza il fenomeno in diversi paesi europei e si sofferma sull’importanza di individuare le diverse tipologie di lavoratori particolarmente vulnerabili.
Emanuela Struffolino, Hannah Zagel e Martin Gädecke illustrano la distribuzione tra gli stati federali tedeschi dei lavoratori dipendenti nei settori essenziali chiusi durante la prima ondata della pandemia da Covid-19 e mostrano come le chiusure abbiano interessato maggiormente le donne nelle diverse aree del paese. Questi dati lasciano supporre che, in seguito anche alla seconda ondata, le chiusure abbiano implicazioni di lungo periodo per la vulnerabilità economica delle lavoratrici, dipendente anche dalla struttura del mercato locale del lavoro.
Camilla Borgna e Emanuela Struffolino esaminano vari studi che mostrano la persistenza di un sostanziale divario di genere nelle transizioni scuola-lavoro e nella partecipazione attiva al mercato del lavoro dei giovani con basso livello di istruzione in Italia. Le autrici sostengono che, nonostante le preoccupazioni espresse nei dibattiti pubblici per i ragazzi con scarso successo, almeno nel caso italiano sono le giovani donne con bassa qualifica a correre i rischi maggiori di essere “lasciate indietro” nel mercato del lavoro.
Emanuela Struffolino e Marianna Filandri commentano il recente report dell’Istat sulla povertà in Italia nel 2014. Le due autrici sottolineano, da un lato, il dato positivo del non peggioramento della povertà complessiva rispetto al 2013 e, dall’altro, la forte penalizzazione in termini di povertà assoluta e relativa di alcune famiglie e individui con particolari caratteristiche. In particolare, esse mettono in luce come le dimensioni della povertà possano sommarsi per la fascie più deboli determinando situazioni di svantaggio cumulativo.
L’Italia è uno dei paesi europei con il tasso di abbandono scolastico più alto: quasi il 20% dei giovani italiani (il 5% in più rispetto alla media europea in base ai dati Eurostat) lascia la scuola senza conseguire un diploma di istruzione superiore. La riduzione dell’abbandono scolastico è uno dei cinque obiettivi chiave del piano…