Eleonora Romano ha conseguito un dottorato di ricerca in Economia Politica presso la “Sapienza” Università di Roma. E’ funzionario presso il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'Economia e delle Finanze, dove si occupa di benessere equo e sostenibile (BES).
Eleonora Romano si occupa di divari retributivi di genere esaminando un recente studio dell’Ocse che indica le politiche per ridurli lungo il ciclo di vita, in diversi contesti culturali. Pur condividendo tali indicazioni, Romano invita ad analizzare i divari retributivi nel quadro delle disuguaglianze di genere che caratterizzano ogni ambito della nostra organizzazione sociale e che derivano da radicati stereotipi. La parità di genere richiede un approccio trasversale che favorisca una revisione radicale del funzionamento della società.
Eleonora Romano presenta alcune riflessioni sui canali attraverso cui la crisi innescata dal Covid-19 potrebbe peggiorare il benessere delle donne, considerando anche le condizioni di svantaggio preesistenti. L’analisi si concentra, in particolare, sul lavoro e la conciliazione dei tempi di vita e si conclude rivolgendo attenzione alla dimensione trasversale del potere, la cui diseguale distribuzione di genere può contribuire a peggiorare le conseguenze della crisi sul benessere dell’intera società e, in particolare, delle donne.
Eleonora Romano si occupa di benessere multidimensionale e indicatori alternativi al PIL. Dopo aver ricordato che il PIL è una misura selettiva e sintetica della performance economica e non del benessere, Romano sintetizza il dibattito oramai pluridecennale sul c.d. “superamento del PIL” e sostiene che andare “oltre il PIL”, utilizzando indicatori capaci di dar conto degli aspetti distributivi e di sostenibilità nonché delle valutazioni soggettive, rappresenta non un punto di arrivo ma un primo fondamentale passo verso la definizione di politiche ‘migliori’.
Eleonora Romano sintetizza e esamina criticamente l’analisi della trasmissione intergenerazionale della disuguaglianza nei redditi a livello mondiale contenuta in un recente rapporto della Banca mondiale un recente Rapporto della Banca Mondiale. Romano si sofferma in particolare sulle connessioni tra immobilità intergenerazionale e disuguaglianza delle opportunità, illustrando i principali dati contenuti nel Rapporto e proponendo alcune riflessioni sulle conseguenze negative che tali fenomeni possono produrre.
Eleonora Romano illustra la metodologia e presenta i principali risultati che emergono dal recente Rapporto McKinsey sulla caduta dei redditi e le crescenti disuguaglianze che hanno caratterizzato le economie avanzate negli ultimi decenni. Romano si sofferma in particolare su una tesi centrale del Rapporto, cioè che in molti paesi si è ormai affermata la tendenza del reddito dei figli a cadere al di sotto di quello dei padri, e sostiene che la metodologia utilizzata non è la più appropriata per sostenere questa tesi
Eleonora Romano si occupa dei problemi di misurazione della povertà estrema, in particolare della difficoltà nel raccogliere dati sugli homeless. Dopo aver ricordato i motivi per i quali gli homeless non rientrano nelle statistiche ufficiali sulla povertà e hanno ricevuto scarsa attenzione nella letteratura economica, Romano riporta le stime disponibili per l’Italia ed i risultati delle analisi contenute nel Rapporto 2014 dell’Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni Italiane.
Eleonora Romano, nella scheda già pubblicata sul n. 10 del Menabò, analizza gli indici relativi all’ Employment Protection Legislation, cioè alle regole e procedure di assunzione e licenziamento dei lavoratori nel settore privato, elaborati dall’OCSE. Dopo avere illustrato il modo in cui vengono costruiti tali indici e alcuni loro limiti, Romano mostra che il nostro paese non si caratterizza per particolari rigidità. Ad esempio, con riferimento al lavoro a tempo indeterminato l’Italia, anche per effetto della “riforma Fornero”, risulta meno rigida della Germania, anche prima del Jobs Act
Elenora Romano analizza gli indici elaborati dall’OCSE sulla Employment Protection Legislation, cioè sulle regole e le procedure di assunzione e licenziamento dei lavoratori nel settore privato. Dopo avere illustrato come tali indici vengono costruiti e alcuni loro limiti, Romano mostra che il nostro paese non si caratterizza per particolari rigidità. Ad esempio, con riferimento al lavoro a tempo indeterminato, l’Italia, anche per effetto della “riforma Fornero” risulta meno rigida della Germania.