Civil Servant è un allievo di Federico Caffè che ha sempre lavorato per le istituzioni pubbliche e nel mondo della ricerca economica
Civil Servant ricordando che il premio Nobel per la fisica è stato attribuito a Giorgio Parisi soprattutto per i suoi contributi alla teoria della complessità, avanza la tesi che questo campo di ricerca ha interessanti implicazioni per l’economia. In particolare, esso potrebbe smontare il dominante paradigma delle microfondazioni delle teorie macroeconomiche. L’analisi dei sistemi complessi dimostra infatti che le dinamiche aggregate dipendono molto di più dalle modalità di interazione tra gli individui che non dalle loro caratteristiche e comportamenti.
Civil servant richiama l’attenzione su due conseguenze del debito pubblico poco considerate. La prima è che gli interessi sul debito detenuto dai residenti determinano una redistribuzione del reddito a favore dei più ricchi. La seconda riguarda il debito detenuto dai non residenti e consiste nel fatto che se la crescita del Pil nominale è inferiore agli interessi pagati ai non residenti, l’intero paese si impoverisce. Civil servant sostiene anche che la politica della BCE e delle altre banche centrali ha contenuto solo in parte questo fenomeno.
Civil Servant sostiene che per non sprecare i fondi del Next Generation EU occorre distribuirli in modo selettivo. Poiché non è possibile osservare la capacità e le vere intenzioni di chi li richiede, Civil Servant, anche richiamando esperienze simili, suggerisce di ricorrere ad un sistema di aste in cui queste qualità vengono “rivelate” attraverso le offerte. Infatti è presumibile che farà un uso migliore dei fondi pubblici chi “offre” un co-finanziamento più elevato e assicura i risultati migliori per ciascun euro richiesto.
Civil Servant muove dalla considerazione che, diversamente da quanto accadrebbe in un mercato perfetto, nel caso di emissioni di eurobonds vi sarebbero margini per guadagnare sulla differenza di prezzo tra beni sostanzialmente identici ma scambiati tra soggetti differenti su uno stesso mercato. Infatti, se gli eurobond possono essere emessi solo a tassi superiori a quelli dei bund tedeschi, allora i tedeschi potrebbero indebitarsi per acquistarli lucrando sulla differenza tra i rendimenti (al netto del diverso rischio).
Civil Servant basandosi su quanto la Commissione Europea afferma in un documento tecnico dello scorso dicembre sostiene che l’orientamento della Commissione in campo fiscale sta lentamente cambiando. Infatti, per la prima volta in un documento ufficiale si allude al fatto che l’austerity sia controproducente e che tagliare le imposte in modo indiscriminato non aiuti la crescita. Civil Servant ricorda anche che da pochi giorni la Commissione ha aperto una “consultazione” su questi temi e si augura che il dibattito politico domestico ne prenda atto.
Civil servant si occupa della significatività del rapporto tra debito pubblico e PIL. Dopo aver osservato che, essendosi accumulato nei secoli, il debito pubblico andrebbe rapportato al patrimonio accantonato nello stesso periodo di tempo e non al reddito di un solo anno, Civil servant sostiene che sarebbe comunque meglio confrontare il debito con le entrate fiscali, da cui provengono le risorse per la sua remunerazione e restituzione. Questo cambiamento suggerirebbe di ricorrere alla lotta all’evasione e all’espansione della spesa sociale, invece che all’austerity, per ridurre il debito.
Civil Servant riconosce che il governo ha preso provvedimenti coraggiosi contro l’evasione fiscale (l’estensione della fatturazione elettronica, maggiori controlli sui rimborsi IVA, su alcune transazioni con l’estero e sui movimenti dei carburanti) e l’evasione contributiva nei sub-appalti. Ritiene però eccessiva la fiducia riposta in due altre misure: la lotteria degli scontrini, che richiederebbe un montepremi troppo elevato per essere efficace, e la limitazione all’uso dei contanti da cui ci si attendono effetti non giustificati dall’evidenza empirica e dall’analisi teorica.
Civil Servant sostiene che la flat tax è una formula generica che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe portare solo a cambiamenti di facciata e ad una complicazione del sistema fiscale e, nella peggiore, potrebbe pregiudicare la capacità dello stato di perequare i redditi e di attenuare le fluttuazioni cicliche dell’economia. Peraltro, ai contribuenti converrebbe una tassazione con poche aliquote nei periodi di crescita, mentre in recessione un’imposta progressiva attenua la perdita di reddito disponibile.
Civil Servant si occupa delle critiche rivolte ai provvedimenti che anticipano l’età della pensione e garantiscono sussidi ai meno abbienti, sostenendo che tali critiche si basano largamente su modelli teorici ed empirici discutibili, in cui il principale freno allo sviluppo è rappresentato dalla disponibilità di forza lavoro. Secondo Civil Servant questa ipotesi è infondata in base all’esperienza storica e non considera il rischio concreto che nei prossimi decenni la tecnologia sostituisca gran parte del lavoro umano.
Civil servant ricorda le modalità di funzionamento dei sistemi previdenziali e chiarisce che provvedimenti come “quota 100” non possono che ridurre gli assegni mensili di chi, anticipando il pensionamento, avrà più anni di riposo. Civil servant sottolinea che si tratta non di una penalizzazione ma di una diversa distribuzione temporale delle risorse disponibili e stima per ogni anno di anticipo l’assegno mensile subirà una riduzione tra il 4% e il 5% che può arrivare al 7,5% se si considera la perdita rispetto alla pensione che spetterebbe versando un anno in più di contributi.