Federica, l’invisibile, scrive a Chiara, la presidente. A proposito di divani e Reddito di Cittadinanza

Chiara Saraceno dopo aver partecipato a un dibattito televisivo sul Reddito di Cittadinanza, in cui veniva riproposta la tesi che i percettori del RdC si rifiutano di lavorare, ha ricevuto una lettera. Era di Federica, 43 anni, percettrice del RdC, che, stanca di sentirsi dare della ladra e della parassita, ha voluto raccontarle la sua storia anche per smettere di sentirsi invisibile. Saraceno ricostruisce la vicenda, pubblica la lettera di Federica e fornisce elementi per esprimersi in modo informato sulla questione dei percettori del RdC che si rifiuterebbero di lavorare.

Le scuole svedesi: Il sogno proibito di Milton Friedman*

Lisa Pelling dà conto delle preoccupanti trasformazioni della scuola in Svezia negli ultimi trent’anni: gli operatori privati hanno potuto accumulare guadagni considerevoli mentre le scuole pubbliche hanno perso alunni e, in una spirale viziosa, qualità educativa. Così è aumentata la discriminazione in base al reddito e all’etnia e si è ampliato il divario di istruzione tra figli dei ricchi e dei poveri, mentre si è ridotto il livello medio delle competenze. Purtroppo, conclude Pelling, questo modello fallimentare si sta estendendo.

Il lavoro persistentemente povero e le conseguenze per le pensioni future

Michele Raitano, facendo uso di un ricco archivio amministrativo di fonte INPS, osserva le dinamiche di carriera in Italia con l’obiettivo di misurare quanti fra coloro che percepiranno un pensione calcolata col il metodo contributivo hanno accumulato finora un montante insufficiente per non rischiare di ricevere una pensione molto bassa. Il quadro che emerge è particolarmente preoccupante e dovrebbe indurre il legislatore a introdurre prontamente forme di tutela degli individui con carriere lunghe ma sfavorevoli.

PNRR e riforme in campo educativo: obiettivi, sfide e problemi

Emmanuele Pavolini mette in luce le opportunità ma anche le sfide ed i problemi che il PNRR pone nel campo dell’istruzione. In particolare, Pavolini indica una serie di delicati problemi, tra i quali considera particolarmente rilevante la scarsa attenzione per quello quello che chiama il software delle riforme, cui occorre dare soluzione per limitare il rischio che imponenti investimenti e riforme, importanti e necessarie, conducano ad esiti ben al di sotto delle aspettative che suscitano.

Domande aperte sulla meritocrazia

Elena Granaglia, prendendo spunto dalle tante riflessioni presentate al recente Festival Internazionale dell’Economia di Torino, si concentra sull’ideale meritocratico, individuando sei domande lasciate aperte. La sua conclusione è che, forse, dovremmo spostare l’attenzione dalla meritocrazia al valore delle competenze. Ma, sostiene Granaglia, le domande aperte dovrebbero essere di interesse anche per chi non condivida tale conclusione. Per considerare la meritocrazia un ideale occorre chiarirne meglio caratteristiche, confini e implicazioni.

Che impatto macroeconomico può avere il PNRR nel Mezzogiorno?

Michele Capriati, Matteo Deleidi e Gianfranco Viesti mostrano che i moltiplicatori degli investimenti pubblici sono minori al Sud rispetto al Centro-nord, perché parte dello stimolo fiscale si disperde in importazioni da altre regioni. Per questo motivo gli autori sostengono che l’obiettivo di ridurre i divari territoriali destinando al Mezzogiorno almeno il 40% delle risorse del PNRR potrebbe essere mancato e suggeriscono di accrescere tale quota e di potenziare la capacità di offerta del Mezzogiorno con politiche industriali.

Finanziare la transizione ambientale con un’Agenzia Europea del debito. Un’alternativa al “sovrano europeo”? (seconda parte)

Francesco Farina nella seconda parte del suo articolo valuta la proposta di M. Amato et al. di istituire un’Agenzia Europea del Debito (EDA). Farina ritiene che si tratti di un notevole passo avanti nella ricerca di una strategia di sostenibilità del debito pubblico ma sostiene anche che il “gioco” fra l’EDA e i mercati dipenda da quello fra paesi “frugali” e “spendaccioni”. La fase di transizione verso l‘”equilibrio buono” richiederà che la gestione del debito da parte dell’EDA sia inquadrata in una nuova cornice di policy.

“Oltre il PIL”: indicatori di benessere e processo politico

Lorenzo Germani e Francesca Pierini ricordano che negli ultimi anni sono stati elaborati diversi indicatori multidimensionali del benessere che consentono di ‘andare oltre il PIL’. I due autori notano anche che tali indicatori occupano un posto marginale nel processo di policy making e illustrano i benefici che potrebbero derivare da una loro effettiva inclusione tra gli indicatori di benessere in quel processo. Inoltre, Germani e Pierini indicano una serie di criticità che riguardano in particolare il contesto italiano.