Menabò n. 171/2022

Questo numero del Menabò si apre con il contributo di Michele Grillo che, riflettendo sul rapporto tra guerra ucraina e transizione ecologica, sostiene che  la dipendenza dal gas russo mina non solo il cambiamento ecologico ma la stessa costruzione europea e rende necessario procedere verso l’unione politica. Pia Saraceno riflette sull’impatto che la guerra ucraina sta…

Guai ai piccoli

Come va la vita, in Italia, per i più giovani? Annalisa Cicerchia cerca di rispondere a questa domanda, attingendo al Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile, appena pubblicato dall’Istat. E la risposta è ‘non bene’. Tra il 2020 e il 2021 si sono ulteriormente aggravate debolezze storiche e carenze strutturali, che si ripercuotono su educazione, lavoro e reddito. Ma a destare nuova preoccupazione è soprattutto il diffondersi di una forte insoddisfazione oltre che il calo del benessere mentale, anche tra i bambini e in modo particolare tra le ragazze.

I numeri del ricalcolo delle pensioni per la flessibilità in uscita*

Nicola Salerno torna sul tema del pensionamento flessibile confrontando il ricalcolo contributivo integrale e la correzione della sola parte retributiva della pensione per tenere conto dell’età di uscita. Salerno indica una modalità di aggiustamento della quota retributiva che permetterebbe in generale di contenere la correzione della pensione complessiva ben al di sotto del 10 per cento e ritiene che questa soluzione potrebbe mettere fine alla discussione sulla flessibilità del pensionamento che si trascina da troppo tempo.

Rammendare. Il lavoro sociale e educativo come leva per lo sviluppo

Patrizia Luongo partendo dalla constatazione che spesso chi fa ricerca non ‘dialoga’ con chi si occupa di lavoro sociale e che le difficoltà di chi opera nel sociale non dipendono solo dal disinvestimento pubblico in welfare, riprende le riflessioni contenute nel libro scritto con Andrea Morniroli e Marco Rossi Doria e indica la strada da intraprendere perché il lavoro sociale torni a pensare a se stesso in un contesto comunitario, riscoprendo la necessità di intrecciare “il fare” con la dimensione politica e culturale.

Guerra in Ucraina e transizione ecologica in Europa

Michele Grillo riflette su guerra in Ucraina e transizione ecologica in Europa. Dopo aver ricostruito quest’ultima come momento del cammino verso l’unità politica europea, argomenta che la dipendenza di vari Paesi (tra cui l’Italia) dal gas russo mette a repentaglio non solo il cambiamento ecologico ma la stessa costruzione europea. Oggi in Europa è necessario procedere verso l’unione politica “in quanto tale”, per recuperare flessibilità nell’approvvigionamento energetico e per contribuire a risolvere le tensioni politiche ai suoi confini.

Rischio climatico, crisi del gas e riforma del fiscal compact: evitare mosse controproducenti

Pia Saraceno parte dalla considerazione che la piena decarbonizzazione delle economie, necessaria per scongiurare i grandi rischi del cambiamento climatico, deve seguire un profilo temporale che limiti pericolosi effetti negativi. Saraceno illustra l’impatto della guerra ucraina su questo percorso confrontandosi con il dilemma: sostituire il gas russo o sostituire il gas? Inoltre, ritiene necessario tenere esplicitamente e ampiamente conto dei problemi collegati al cambiamento climatico nelle riforma del patto di stabilità europeo.

Riformare il sistema di long-term care. La proposta del Patto per un nuovo welfare per la non autosufficienza

Costanzo Ranci e Giovanni Lamura partendo dalla considerazione che la pandemia e il PNRR hanno aperto una finestra di opportunità per una riforma complessiva del nostro sistema di long term care, illustrano il nuovo scenario politico e indicano le priorità da considerare nella legge delega. A questo riguardo riprendono le indicazioni contenute in un proposta di riforma avanzata di recente dal Patto per un nuovo welfare per la non autosufficienza, un ampio network che riunisce tutti i principali stakeholder della società civile.

Un salario minimo anche per l’Italia? Spunti di riflessione dall’esperienza comparata

Emanuele Menegatti offre elementi di riflessione utili al dibattito in corso sull’opportunità di introdurre un salario minimo legale analizzando i meccanismi di fissazione del salario minimo in tre paesi che per ragioni diverse presentano aspetti di particolare interesse per il dibattito italiano. I tre paesi sono la Svezia, la Germania e il Regno Unito le cui esperienze appaiono utili non soltanto per valutare l’opportunità di un intervento legale sui minimi salariali ma anche per individuare le più opportune soluzioni regolative.

News sulla delega fiscale

Ruggero Paladini, in relazione alle difficoltà che incontra la delega fiscale, osserva che il sistema di tassazione duale, verso il quale si tende, prevede un’imposizione progressiva dei redditi da lavoro e una tassazione uniforme dei redditi da capitale. Ciò comporta l’abbassamento di alcune aliquote e l’innalzamento di altre. Ed è questo l’aspetto che, prevedibilmente, incontra l’opposizione di varie forze politiche. Anche il ritorno in Irpef di redditi da lavoro autonomo oggi beneficiari del regime forfettario sembra molto problematico.