Vecchie e nuove asimmetrie: l’Europa di fronte alla guerra

Giuseppe Celi, Dario Guarascio, Jelena Reljic, Annamaria Simonazzi e Francesco Zezza sostengono che la guerra rischia di avere impatti asimmetrici sulle economie europee, per effetto della differente vulnerabilità rispetto alle produzioni energivore e della diversa dipendenza dalle fonti fossili e dalle importazioni russe. Di fronte al rischio che la guerra frammenti il sistema commerciale globale in due blocchi contrapposti, la sfida per l’Europa sarà triplice: sostenere i redditi, rafforzare i mercati interni e recuperare sovranità tecnologica e produttiva.

Povertà transitoria e persistente: un’analisi delle disparità territoriali in Italia

Chiara Mussida e Dario Sciulli discutono dei differenziali territoriali di povertà in Italia utilizzando diversi indicatori enfatizzando l’importanza di distinguere tra povertà transitoria e povertà persistente. E’ noto che la povertà è maggiormente diffusa nelle regioni del Sud del nostro paese; forse meno noto è che in quelle stesse regioni la povertà si caratterizza anche per un maggior grado di persistenza, che finisce con l’aggravare i divari territoriali. Mussida e Sciulli mettono in luce questo aspetto e ritengono che esso renda necessari interventi mirati per le regioni meridionali.

Il welfare fiscale: istruzioni e cautele per l’uso

Matteo Jessoula e Emmanuele Pavolini analizzano un tema cruciale nel quadro dell’attuale dibattito sulla riforma fiscale: il ruolo e l’impatto del welfare fiscale in Italia, sia rispetto alle finanze pubbliche che alla protezione sociale. Essi mostrano che le misure di agevolazione fiscale nel settore del welfare, pur essendo in alcuni casi efficaci a tutelare le condizioni di maggiore bisogno, presentano spesso rilevanti criticità sul piano dell’efficienza e dell’equità; il loro utilizzo dovrebbe perciò essere limitato e sempre attentamente ponderato.

Federico Caffè. Sono passati 35 anni

Maurizio Franzini a 35 anni esatti dalla misteriosa scomparsa di Federico Caffè prova a rileggere alcuni dei suoi ultimi scritti a iniziare dal celebre ‘La solitudine del riformista’ del 1982 e a integrarli con alcuni suoi ricordi personali per cercare non soltanto di cogliere i suoi ultimi messaggi ma anche di capire se la percezione della solitudine, quella intellettuale, abbia davvero contribuito a deviare il corso delle sua esistenza e di cosa eventualmente essa si sia nutrita.

La riforma fiscale e le elezioni Australiane

Lisa Magnani interviene sul tema delle difficoltà che incontrano i progetti di riforma fiscale – che non consistano nella riduzione, più o meno generalizzata, delle aliquote – illustrando il caso dell’Australia che si avvia alle elezioni politiche. Magnani ricostruisce le recenti vicende e i temi in discussione in quel paese che dimostrano la reticenza ad affrontare questi temi nei modi appropriati per promuovere l’ equità e la trasformazione dell’economia di fronte a problemi come il cambiamento climatico.

Nuove frontiere della cura. L’arte nelle prescrizioni mediche

Annalisa Cicerchia ci ricorda che da più di 35 anni nel Regno Unito e nei paesi scandinavi è diffusa la Prescrizione sociale, una forma di integrazione delle terapie convenzionali, per alcune patologie, con programmi regolari di attività fisica (exercise on prescription) o di lettura (books on prescription). Questi nuovi approcci alla cura includono la fruizione di attività artistiche che si sta sperimentando anche in Italia con un progetto di teatro per bambini prescritto dai pediatri con ricetta da presentare in farmacia.

I Gigacapitalisti

Durante la pandemia Jeff Bezos ha aggiunto un’ottantina di miliardi di dollari al suo patrimonio. Elon Musk l’ha poi superato come uomo piú ricco al mondo. La ‘nazione’ virtuale da due miliardi di utenti creata da Mark Zuckerberg, se fosse reale e non virtuale, sarebbe la più popolosa al mondo. Sono i Gigacapitalisti descritti da Riccardo Staglianò nel suo libro di cui qui ci offre una sintesi, cui il denaro dà un potere che, un tempo, competeva solo agli Stati sovrani. Per limitarlo servono tasse giuste, leggi migliori, più diritti ai lavoratori e una nuova consapevolezza collettiva.

Politiche attive del lavoro per vite e territori ai margini: alcune proposte a partire dal Reddito di Cittadinanza

Maristella Cacciapaglia partendo dalla considerazione che il Reddito di Cittadinanza è stato deludente come politica attiva del lavoro, sostiene che soprattutto nei territori ai margini quella politica, anche considerando la centralità della transizione ecologica, può avere ricadute importanti per il benessere individuale e collettivo. Occorre, però, riconsiderarla in un quadro di connessioni locali plurime e contestare gli “stereotipi che ingombrano le politiche” coinvolgendo i beneficiari liberamente e non solamente attraverso il mercato.