Dialogo sul futuro dell’Europa

Francesco Saraceno e Pietro Reichlin si confrontano su alcune questioni cruciali per il futuro dell’Unione Europea: la prospettiva dell’Unione federale; la riforma delle regole fiscali; i cambiamenti annunciati dalla BCE sulla sua strategia; l’introduzione di un salario minimo. Le domande alle quali rispondono sono le stesse che sono state loro rivolte in occasione del Dialogo del ciclo ‘A pensarci bene’ che si è tenuto a Roma lo scorso 8 dicembre.

Don’t Look Up e la messinscena della politica

Emanuele Di Nicola propone un’analisi del recente film Don’t Look Up di Adam McKay nel quale alcun scienziati dopo aver scoperto che una cometa è in rotta di collisione verso la Terra, lanciano l’allarme ma non vengono ascoltati. Di Nicola riflette soprattutto sulla ricaduta del film sui meccanismi della politica e della democrazia nell’epoca della post-verità, nel regime dei social network dove ogni opinione vale come un’altra e il ruolo delle competenze rischia di svanire.

La straordinaria attualità della ‘Nota Aggiuntiva’ di La Malfa, 60 anni dopo

Laura Pennacchi rilegge, a 60 anni di distanza, la “Nota aggiuntiva” di Ugo La Malfa. La“Nota”, con grande nettezza, denuncia la persistenza, dopo il “Miracolo Economico”, di alcuni squilibri fondamentali che ancora oggi persistono e deprimono la capacità di investimento: lo squilibrio fra domanda interna e estera; quello nei flussi di migrazione dal Sud al Nord d’Italia e quello fra la crescita smodata dei consumi individuali privati e la carenza di consumi collettivi e di beni pubblici, quali la salute e l’istruzione.

La RSA come laboratorio di comprensione umana

Antonio Censi prende posizione sulle politiche per gli anziani non autosufficienti sostenendo che occorre abbandonare il paradigma aziendalistico sanitario sul quale si basa l’organizzazione delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA). Secondo Censi ciò che occorre è un nuovo paradigma che – partendo dal presupposto che la nonautosufficienza non compete solo al sistema dei servizi, ma interpella la società nel suo complesso – riconosca dignità umana a coloro che nelle RSA vivono e lavorano.

La DAD: la Didattica che Aumenta le Diseguaglianze

Gianluigi Coppola esamina alcuni dati relativi alla Didattica a Distanza (DAD), introdotta con l’inizio della pandemia per garantire la didattica nelle scuole, che consentono di​ valutarne le probabili conseguenze di più lungo termine sulle disuguaglianze. Coppola sostiene, in particolare, che la DAD rischia di aggravare le disuguaglianze territoriali e, soprattutto, che essa può alimentare gli abbandoni scolastici che riguardano principalmente i ragazzi che provengono dalle famiglie più povere.

Sacrificare vite sull’altare della ripartenza economica è una strategia perdente

Ettore Gallo e Riccardo Zolea valutano criticamente la scelta dei governi occidentali – incluso quello italiano – di fare fronte all’esplosione di contagi causata dalla diffusione della variante Omicron del virus senza adottare misure severe di contenimento. I due autori presentano alcuni dati dai quali desumono che scelte di questo tipo, adottate peraltro al di fuori di una strategia di più lungo periodo, sono perdenti nei confronti della pandemia ed hanno anche effetti negativi sulla ripresa economica.

In-work poverty: che fare?*

Andrea Garnero, Silvia Ciucciovino, Mariella Magnani, Paolo Naticchioni, Michele Raitano, Stefani Scherer, Emanuela Struffolino presentano i punti principali della relazione del Gruppo di lavoro sugli interventi e le misure di contrasto alla povertà lavorativa in Italia preparata su richiesta del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. Dopo aver richiamato una serie di statistiche sul numero dei lavoratori che possono essere considerati a rischio di povertà, gli autori descrivono brevemente il pacchetto di proposte di riforma contenute nella relazione.

Homeless, città, identità: un mix utile per esplorare l’invisibile?

Veronica Polin dà conto dei risultati di una indagine, realizzata con M. Bertani e pubblicata nella sua interezza nel volume “Homeless e città. Una relazione identitaria da esplorare”, sulle persone con grave disagio abitativo. Dall’indagine, condotta a Verona con l’obiettivo di analizzare il rapporto di queste persone con la città emergono interessanti (e in parte inattesi) spunti per comprendere le identità in trasformazione nonché i bisogni di vita e di riconoscimento, i valori e le idee di giustizia degli homeless.