Un diritto del lavoro sostenibile: sintesi di un Manifesto

Tiziano Treu sintetizza i punti principali del Manifesto per un diritto del lavoro sostenibile da lui elaborato con Bruno Caruso e Riccardo Del Punta. Il Manifesto intende aprire una discussione sul futuro del lavoro e la sua regolazione nella prospettiva di ripensare non i principi ispiratori ma obiettivi, priorità e strumenti del diritto del lavoro, in particolare estendendo la tutela del lavoratore oltre l’ambito del lavoro subordinato e guardando agli obiettivi della sostenibilità nelle tre dimensioni: economica, sociale e ambientale.

I Minori Stranieri non Accompagnati in Italia: valutazione di un fenomeno in espansione

Martina Caroleo e Annalisa Cicerchia esaminano il fenomeno dei Minori Stranieri Non Accompagnati i cui ingressi nel nostro paese nel 2021 stati 7.976, il massimo degli ultimi 4 anni. Caroleo e Cicerchia illustrano il nostro sistema di accoglienza e, basandosi sul Sistema Informativo nazionale dei MSNA (SIM), attivo dal 2018, forniscono dati utili per conoscere meglio una popolazione hard to reach e di difficile descrizione statistica. Nelle conclusioni le autrici si interrogano sull’adeguatezza del nostro sistema di accoglienza.

Intelligenza artificiale e sondaggi politici

Enrico Menduni ci ricorda che i sondaggi elettorali sono molto richiesti, per la liquidità attuale delle appartenenze politiche, e che il monitoraggio dei social con tecniche di intelligenza artificiale è promettente. Una recente ricerca IZI dimostra però che il successo sui social non si traduce nel successo elettorale. Secondo Menduni l’analisi dei social è utile per individuare le narrative dei vari protagonisti nella campagna elettorale.

La percezione delle disuguaglianze e le politiche redistributive: un recente rapporto dell’OCSE

Marco Sarandrea si occupa del recente Rapporto dell’OCSE sulla percezione delle disuguaglianze e ne riassume i contenuti: la tendenza di quella percezione a riflettere, in generale, l’ effettiva dinamica dei due fenomeni, pur con eccezioni; la preoccupazione per queste dinamiche che è crescente ma con differenze spesso dovute al rilievo dato al ‘merito’; le differenti posizioni all’interno di gruppi socio-economici omogenei e il complesso rapporto tra percezione delle disuguaglianze e favore per la redistribuzione.

Come riformare le regole europee

Andrea Boitani e Roberto Tamborini sostengono che è necessario riformare le regole fiscali europee prima che si torni ad applicare le vecchie. Nate quando l’efficacia macroeconomica delle politiche di bilancio e gli spillover tra paesi erano sottovalutati, quelle regole sono rimaste pro-cicliche e di difficile attuazione. Boitani e Tamborini ne propongono una profonda revisione basata su tre pilastri e sottolineano che le scelte politiche spettano alle istituzioni politiche, fuori da illusori automatismi.

Sull’affollata via di Damasco

Giuseppe Celi, Dario Guarascio e Annamaria Simonazzi intervengono nel dibattitto sulla riforma delle regole fiscali europee esaminando alcune delle principali proposte recentemente formulate al riguardo. Celli, Guarascio e Simonazzi si chiedono in particolare in che misura tali proposte rappresentino una reale discontinuità rispetto all’impianto di politica economica sino ad oggi dominante nella EuroZona e sottolineano l’importanza che hanno in molti casi alcuni dettagli che restano ancora non precisati.

Più debito pubblico, meno crescita?

Philipp Heimberger riporta i risultati di una sua indagine sui moltissimi studi degli scorsi anni diretti a valutare la ben nota tesi enunciata da Reinhart e Rogoff nel 2010 secondo cui la crescita economica cade molto se il rapporto debito/PIL supera il 90%. Heimberger esamina 826 stime pubblicate su riviste scientifiche, sostiene che nel complesso non danno sostegno a quella tesi e trae conclusioni rilevanti per le politiche europee più appropriate di fronte agli elevatissimi debiti accumulati nella pandemia.

La proposta di direttiva della Commissione europea sul lavoro tramite piattaforma digitale

Stefano Giubboni commenta la proposta di direttiva in materia di lavoro tramite piattaforma digitale della Commissione europea e ne mette in evidenza gli aspetti innovativi rispetto agli esempi di regolazione sinora emersi a livello nazionale. Giubboni si sofferma in particolare sugli indici per l’individuazione del lavoro subordinato presenti nella proposta e sul ‘management algoritmico’ e ritiene che la proposta offre una base minima di diritti fondamentali di cui si avverte sempre più il bisogno.