Menabò n. 162/2021

  In questo numero del Menabò, Ugo Pagano spiega perché il capitalismo contemporaneo può essere definito il capitalismo dei monopoli intellettuali e ne indica le caratteristiche distintive, storicamente inedite, con i loro possibili impatti su disuguaglianze e stagnazione secolare. Giuseppe Colangelo illustra e valuta la fattispecie di abuso di dipendenza economica contenuta nel disegno di legge annuale…

Il capitalismo dei monopoli intellettuali

Ugo Pagano parte dalla considerazione che nel capitalismo dei monopoli intellettuali il sistema dei diritti di proprietà e l’utilizzo delle forze produttive sono molto diversi dai precedenti modelli di capitalismo dove pure il monopolio della conoscenza favoriva l’esercizio del potere. Oggi, con la sua mercificazione, la conoscenza è diventata la componente più importante del capitale delle grandi imprese con conseguenze che Pagano illustra e che rischiano di aggravare le disuguaglianze e le tendenze alla stagnazione secolare.

Piattaforme digitali e squilibrio di potere economico nel disegno di legge annuale sulla concorrenza: l’araba fenice della dipendenza economica

Giuseppe Colangelo in relazione al disegno di legge annuale sulla concorrenza di recente approvato dal Consiglio dei ministri richiama l’attenzione sulla previsione di una fattispecie rafforzata di abuso di dipendenza economica che mira a dotare l’autorità antitrust di uno strumento apparentemente più efficace per gestire i potenziali squilibri nelle relazioni commerciali tra piattaforme digitali ed utenti business. Dopo vent’anni di oblio, la dipendenza economica torna così a nuova vita, pur con alcune perplessità.

Eredità universale e concentrazione di ricchezza in Italia

Gabriele Letta esamina la concentrazione dei patrimoni in Italia e le potenziali implicazioni distributive di un’eredità universale. Dopo una sintetica descrizione delle differenze tra i trend di concentrazione che emergono dai dati amministrativi e da quelli statistici, Letta effettua alcune simulazioni statiche sui dati survey della Banca d’Italia (SHIW, 2016), comparando, in diversi scenari, gli effetti redistributivi di una patrimoniale e di un trasferimento universale di capitale ai giovani.

La metà del cielo, un terzo del reddito. Disuguaglianze di genere nel World Inequality Report 2022

Annalisa Cicerchia esamina i dati sulle disuguaglianze di reddito tra uomini e donne contenuti nel World Inequality Report appena pubblicato da cui risulta che tali disuguaglianze rimangono significative sia all’interno dei paesi che a livello mondiale, a causa non soltanto delle forti disuguaglianze nei livelli salariali, ma anche delle disparità nei tipi di occupazione. Un dato nuovo e di interesse è quello che riguarda la quota di reddito da lavoro che va alle donne e che in media sarebbe rimasto invariato dal 1990.

Elogio delle tasse

Francesco Pallante, ripercorrendo alcune tappe della nostra storia costituzionale, attacca alcune diffuse narrative molto critiche verso le imposte. Pallante ricorda che dal momento in cui veniamo al mondo, godiamo di servizi pubblici che ci consentono di vivere in pace, dando attuazione ai nostri diritti fondamentali. Ciò comporta costi rilevanti, finanziati attraverso le imposte. Decisivo, per assicurare a tutti l’uguaglianza nei punti di partenza, è che il sistema tributario sia improntato a progressività.

La recente contrattazione collettiva in ITA Airways (ex Alitalia)

Matteo Luccisano illustra i principali contenuti della contrattazione collettiva, nazionale e decentrata, che ha riguardato ITA Airways. Luccisano segnala, in particolare, i punti di collegamento tra il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Trasporto Aereo e il contratto aziendale ITA Airways mettendo principalmente in evidenza le funzioni gestionali della contrattazione aziendale rispetto agli obiettivi di sostenibilità di medio-lungo periodo di ITA Airways.

Quale lavoro agile dopo l’emergenza?

Armanda Cetrulo dopo aver ricordato che il lavoro a distanza si è ampiamente diffuso durante l’emergenza pandemica nelle imprese pubbliche e private coinvolgendo milioni di lavoratori, pur in assenza di una regolamentazione precisa in merito al suo utilizzo sostiene che la crescente attività della contrattazione collettiva a livello settoriale ed aziendale e la recente firma di un protocollo tra parti sociali e Ministero del lavoro delineano le caratteristiche che il lavoro agile avrà dopo l’emergenza.