Menabò n. 160/2021

  Nel contributo che apre questo numero del Menabò, Massimo Florio illustra i principali contenuti del suo libro La privatizzazione della conoscenza ed in particolare la proposta di creare imprese pubbliche della conoscenza in settori quali la salute, la transizione energetica e il governo dei dati. Ugo Pagano, ricollegandosi al contributo di Florio e riflettendo sulla…

Scienza e diseguaglianza sociale

Massimo Florio osserva che i cittadini finanziano la produzione di conoscenza attraverso la ricerca pubblica, l’istruzione superiore, il sostegno diretto e indiretto alla R&S mentre a valle i benefici sono appropriati, nella forma di valorizzazione del capitale, da oligopoli privati. La redistribuzione regressiva che ne risulta è invisibile perché legata a beni intangibili. Florio sostiene che i risultati della ricerca dovrebbero restare in mano pubblica attraverso imprese pubbliche della conoscenza in settori quali la salute, la transizione energetica, il governo dei dati.

Una scienza aperta non è sufficiente a garantire mercati aperti

Ugo Pagano muove dalla considerazione che, nonostante gli ingenti investimenti pubblici nella loro produzione, i vaccini contro il Covid sono forniti da pochi oligopoli privati e ritiene che il Covid abbia dimostrato che gli investimenti in “Open Science” sono necessari ma non sufficienti per avere “Open Market”. Concordando con la tesi esposta da Florio nel suo libro e in questo numero del Menabò, Pagano ritiene che queste forme di oligopolio vadano contrastate con infrastrutture pubbliche europee di ricerca e produzione dei prodotti più innovativi.

L’economia del calcio e le sue contraddizioni

Pippo Russo entra in quel sistema complesso e in piena trasformazione che è l’economia del calcio. La sua trasformazione è trainata soprattutto dai processi di spettacolarizzazione e finanziarizzazione, che vedono nella dipendenza da diritti televisivi e negli abusi sul players trading delle derive preoccupanti. In generale, l’economia del calcio globale sta crescendo su un debito esorbitante e alimenta una gigantesca bolla speculativa, la cui esplosione, secondo Russo, è forse l’unica soluzione per porre il sistema su basi più sane.

La crisi demografica e il welfare per le famiglie: le recenti riforme

Claudio Lucifora osserva che la mancanza di sostegni alla maternità e alla cura dei figli, un welfare debole e centrato prevalentemente sulle pensioni hanno messo in difficoltà le famiglie italiane. Lo testimonia il calo della natalità che persiste da diversi decenni. Lucifora ripercorre le misure di sostegno alle famiglie e le recenti riforme per la conciliazione vita-lavoro delineando il contesto in cui si inserisce il disegno di legge che istituisce l’Assegno Unico e Universale come uno dei cardini futuri della fiscalità e del welfare a sostegno delle famiglie.

La legge delega fiscale e il sistema duale

Ruggero Paladini presenta e discute uno degli assi portanti della legge delega sulla riforma fiscale recentemente approvata. Si tratta dell’introduzione di un sistema di imposizione duale, sulla falsariga di quanto fanno i paesi scandinavi: i redditi derivanti dall’impiego del capitale vengono sottoposti ad una aliquota proporzionale, mentre i redditi da lavoro continuano ad essere assoggettati all’Irpef, con caratteristiche di progressività. L’articolo evidenzia diversi problemi aperti, offrendo alcune proposte di soluzione.

Una nuova prospettiva per la sinistra oggi

Elena Granaglia presenta il recente Rapporto The Great Shift, elaborato dall’Independent Commission for Sustainable Equality (ICSE) in collaborazione con la Progressive Society e ne mette in luce i numerosi spunti, in vari ambiti, che esso offre la elaborazione, da parte della sinistra, di una strategia in grado di far fronte ai problemi contemporanei. Di particolare interesse, è la trattazione, cogente e appassionata, del legame, oggi indissolubile, fra giustizia sociale e giustizia ambientale.

Crisi energetica e transizione verde: realtà, complotto o mercato?

Marco Valente ricorda che la lotta al cambiamento climatico ha sempre incontrato, inizialmente, una forte opposizione e si chiede se la forte crescita del costo internazionale dell’ energia delle ultime settimane – che non sembra giustificata dai fondamentali del settore – possa essere un complotto per contrastare la transizione ecologica nei tempi, se non negli obiettivi. La risposta è: non necessariamente; la causa potrebbero essere le diverse strutture industriali richieste dalle diverse fonti di energia.

L’Unione Europea tra divisione esistenti e rischi d’inflazione futura: una riflessione nel ricordo di Andrea Ginzburg

Paolo Paesani traendo spunto dal pensiero di Andrea Ginzburg riflette sulle differenze tra paesi europei nel rispondere alle medesime sollecitazioni di policy e, più in generale, sulle asimmetrie tra centro e periferia che caratterizzano l’Unione Europea. In questa prospettiva Paesani conclude evidenziano i rischi che le tensioni inflazionistiche attuali possono comportare in termini di riduzione della coesione all’interno dell’Unione Europea.