La soppressione dell’Irap

Vincenzo Visco riflette su un’imposta che la recente legge delega di riforma fiscale prevede di abolire, l’Irap. Al riguardo, ricostruisce l’origine dell’imposta, le ragioni a favore e i cambiamenti subiti nel tempo. La tesi è che, di fronte all’inaridimento del peso dei redditi da lavoro, il finanziamento del welfare non possa non basarsi su qualche forma di prelievo generalizzato su tutti i redditi prodotti (cioè sul valore aggiunto), ossia su un’imposta che ha la stessa ratio dell’Irap.

Dialogo sopra i due massimi sistemi (economici) del mondo

Francesco Farina legge alcuni libri recenti alla luce della domanda: come emendare i sistemi capitalistici dai limiti (ormai molto evidenti) dell’approccio dominante? Salvati e Gilmore ritengono sufficiente passare dal “liberalismo senza vincoli” a quello “ inclusivo”. Gallegati individua le radici del neoliberismo nell’impianto ingannevole del modello teorico dell’economia. Boitani indaga le vie attraverso cui il libero mercato crea diseguaglianza. Infine, lo stesso Farina sostiene che occorre incentrare l’analisi non sul PIL aggregato ma sulla distribuzione del reddito, avendo come obiettivo non il benessere sociale ma la coesione sociale.

Una riflessione critica sul G20 tra produttività, crescita e digitalizzazione

Ettore Greco e Valeria Patella prendendo spunto dal Vertice dei Capi di Stato G20 sotto la Presidenza Italiana che si è tenuto a Roma il 30 e il 31 ottobre scorsi, Gallo e Patella propongono una riflessione critica sulla discussione portata avanti all’interno del Framework Working Group sulle opportunità che la digitalizzazione offre per rilanciare la produttività e per ricostruire nuovi margini di coordinamento in grado di condurre ad una crescita globale più sostenuta.

Quel figlio in più: il pianeta Israele rivisitato

Sergio Della Pergola propone due spiegazioni del ben più elevato numero medio di figli per donna (3) in Israele rispetto agli altri paesi sviluppati. La prima concerne l’ eterogeneità etnica e religiosa per cui, malgrado i processi di sviluppo, modernizzazione e convergenza fra maggioranza ebraica e minoranza musulmana, persistono gruppi ad altissima natalità. La seconda si riferisce al miglioramento nel tenore di vita e all’ottimismo nei confronti della vita. Della Pergola conclude sottolineando l’importanza generale di questi possibili meccanismi.

De monetae natura

Riccardo Zolea discute della natura della moneta, sottolineando le differenze tra teoria della moneta esogena e teoria della moneta endogena e illustrando l’attualità e l’importanza di questo dibattito per le sue implicazioni sia di politica economica, sia di economia internazionale. Zolea si sofferma, quindi, sul recente libro Sei lezioni sulla moneta. La politica monetaria com’è e come viene raccontata, nel quale Sergio Cesaratto analizza in dettaglio la teoria della moneta endogena e critica in modo radicale l’approccio della moneta esogena.

La prestazione lavorativa nella pubblica amministrazione: in presenza e agile (senza emergenza)

Matteo Verzaro presenta una sintetica analisi delle misure adottate di recente dal Ministro per la Pubblica Amministrazione in merito al rientro del personale in ufficio nel periodo di ripresa post-pandemica. Verzaro analizza le linee di indirizzo per la gestione della modalità di svolgimento della prestazione lavorativa e le prescrizioni in tema di lavoro agile, che, superata la fase dell’emergenza, dovrebbero assicurare un’efficiente applicazione di tale modello, nella normalità, in ambito pubblico.

Un Nobel che vale doppio

Civil Servant ricordando che il premio Nobel per la fisica è stato attribuito a Giorgio Parisi soprattutto per i suoi contributi alla teoria della complessità, avanza la tesi che questo campo di ricerca ha interessanti implicazioni per l’economia. In particolare, esso potrebbe smontare il dominante paradigma delle microfondazioni delle teorie macroeconomiche. L’analisi dei sistemi complessi dimostra infatti che le dinamiche aggregate dipendono molto di più dalle modalità di interazione tra gli individui che non dalle loro caratteristiche e comportamenti.

Gli effetti della crescita dei salari contrattuali sulle imprese

Francesco Devicienti e Bernardo Fanfani intervengono nel dibattito sull’efficacia del sistema italiano di determinazione dei salari che di recente è tornato al centro dell’attenzione in seguito alle proposte d’introduzione di un salario minimo universale. Basandosi su due recenti studi empirici, Devicienti e Fanfani mostrano come il modello di contrattazione centralizzata dei salari attualmente in vigore si adatti con fatica alle variegate esigenze di una popolazione d’imprese alquanto eterogenea.