Menabò n. 158/2021

Nel contributo che apre questo numero del Menabò, Andrea Pezzoli riflette sulle critiche mosse all’antitrust da una prospettiva neo-brandeisiana e sulla possibilità di ampliarne i compiti per raggiungere rilevanti obiettivi economici e sociali. Andrea Boitani illustra i limiti del progetto liberista, criticando in modo radicale i suoi presupposti e le conclusioni a cui giunge sul come…

Il decreto Green Pass: alcuni dubbi e lo spazio per la contrattazione collettiva

Matteo Luccisano esamina il D.L. 127/2021 sull’obbligo di green pass per accedere al lavoro che ha provocato violente reazioni. Luccisano osserva che la norma lascia irrisolte diverse questioni e solleva numerosi dubbi interpretativi che il legislatore dovrà sciogliere. Luccisano propone alcune soluzioni interpretative e ritiene che la contrattazione collettiva, come aggiornamento e attuazione dei protocolli in tema di salute e sicurezza sul lavoro, possa risolvere le criticità del testo governativo.

Gli italiani emigrati all’estero. Effetti sulle imprese

Emanuele Di Carlo si sofferma sul fenomeno dell’emigrazione dei lavoratori italiani in Svizzera e si chiede quali siano i suoi effetti sulle imprese italiane. Utilizzando dati INPS, Di Carlo individua una diminuzione del numero di imprese e una perdita di capitale umano specifico con conseguenze negative per produttività e salari, solo in parte compensate dai maggiori investimenti in capitale fisico. Questi effetti negativi sono concentrati nelle imprese in cui è intenso l’utilizzo di lavoro altamente qualificato.

L’eterno ritorno delle classi sociali

Armanda Cetrulo, Angelica Sbardella e Maria Enrica Virgillito presentano i risultati di uno studio longitudinale sul mercato del lavoro italiano tra il 1983 e il 2018 che documenta la progressiva compressione salariale e la proletarizzazione dei ceti medi. Oltre che di variabili consuete in letteratura, come età, genere e provenienza geografica, lo studio tiene conto dei divari tra categorie occupazionali e la loro rilevanza porta le autrici a sostenere che occorre ridare importanza alle classi sociali come determinanti della diseguaglianza salariale.

I neobrandeisiani presi sul serio

Andrea Pezzoli interviene sull’approccio neo-brandeisiano all’antitrust che critica l’adozione, come unico criterio del benessere del consumatore, schiacciato sull’efficienza di breve termine, e propone di attribuire alla disciplina della concorrenza molteplici obiettivi, alcuni squisitamente politici. Pezzoli ritiene che il diritto antitrust non sia appropriato per raggiungere quegli obiettivi e sostiene che, invece, focalizzandosi sul nesso tra efficienza e libertà economica e sulla tutela del processo competitivo, si possono dare basi economiche più solide all’approccio neo-brandeisiano.

L’illusione liberista

Andrea Boitani critica in modo radicale il progetto liberista. Un progetto che mira a una società che si risolve nel mercato, dove i rapporti sociali sono irrilevanti, se non mediati dal mercato, le istituzioni politiche valutate solo in base agli interessi economici di individui egoisti, e il denaro può comprare tutto. Le disuguaglianze possono crescere a dismisura in nome del merito, degli incentivi, dell’efficienza. I guasti ambientali sono favoriti dal bilancino dei costi e benefici usato dagli economisti, che pende a favore del presente e “svaluta” il futuro.

Legittimazione ad agire del fondo pensione, fra interpretazione adeguatrice ed inerzia legislativa (Corte cost. n. 154/21)

Pasquale Sandulli commenta la sentenza n. 154/21 della Corte Costituzionale sulla legittimazione ad agire del Fondo Pensione in caso di omissione del versamento dei contributi da parte del datore di lavoro. Sandulli si soffferma su due tra i numerosi profili di inammissibilità della questione e sostiene che il quadro in cui collocare le indicazioni della Corte è il rischio di evanescenza del sistema di Welfare conseguente all’attribuzione ai Fondi pensione della titolarità di situazioni giuridiche deprivate della loro effettiva realizzabilità.

La pandemia da COVID-19 e la fragilità dei sistemi sanitari nel mondo

Lisa Magnani muovendo dalla considerazione che la pandemia da Covid-19 ha messo in luce la fragilità dei sistemi sanitari a livello globale offre elementi per meglio definire tale fragilità e per individuarne l’impatto su diffusione e caratteristiche della pandemia. Magnani esamina in particolare la dinamica e la distribuzione a livello globale della spesa sanitaria pubblica, richiama alcune rilevanti caratteristiche dei sistemi sanitari e mostra le conseguenze che ne derivano per le disuguaglianze.

Perché rilanciare la “piena e buona occupazione”

Laura Pennacchi difende l’obiettivo della “piena e buona occupazione” a partire dalle donne e dai giovani non solo per ragioni di equità, ma anche perché da esso passa lo ”sblocco” della crescita per l’intera comunità nazionale. La prescrizione più importante per il governo è di non limitarsi a misure incentivanti volte a stimolare indirettamente la generazione di lavoro (incentivi fiscali, decontribuzioni, bonus, trasferimenti monetari, riduzioni del cuneo fiscale, ecc.) ma formulare “piani diretti di creazione di occupazione”.