Menabò n. 144/2021

In questo numero del Menabò, Giuseppe De Arcangelis e Maurizio Franzini analizzano la distribuzione dei vaccini a livello globale e valutano il rischio che essa si traduca in una “catastrofe morale” nei confronti dei paesi più poveri. Roberto Fantozzi e Stefania Gabriele esaminano i dati sull’eccesso di mortalità in Europa tra marzo e novembre 2020 rispetto agli…

Reddito e consumo: cosa ci dice la teoria economica?

Massimo Aprea prende spunto dal dibattito sulla riforma del sistema fiscale italiano per discutere i diversi approcci teorici al complesso rapporto tra reddito e consumo, che da lungo tempo è al centro dell’analisi economica e si presta a molteplici interpretazioni. Un risultato che emerge chiaramente è che le scelte di politica economica, inclusa quella di spostare la tassazione dai redditi ai consumi, creano vincitori e vinti e che decisivo, al riguardo, è il modo in cui nello specifico contesto sociale si declina la relazione tra reddito e consumo.

Draghi e Caffè: era ed è vero allievo?

Mario Tiberi interviene sul rapporto tra Federico Caffè e Mario Draghi che ha attratto molta attenzione da quando a quest’ultimo è stato affidato l’incarico di formare il Governo. Tiberi, basandosi su una Lezione tenuta da Draghi in occasione di una commemorazione di Caffè, fornisce la propria interpretazione del percorso da lui seguito alla guida della BCE e, anche facendo rivivere lontani ricordi dei suoi contatti con entrambi, propone il proprio punto di vista sul legame intellettuale, e non solo, che è esistito ed ancora esiste tra Caffè e Draghi.

Il processo d’integrazione degli immigrati in Europa. A che punto siamo?

Rama Dasi Mariani presenta i risultati dell’ultima edizione del Migration Observatory Report, un rapporto annuale sull’integrazione degli immigrati in Europa. Dopo aver brevemente descritto il concetto di integrazione socioeconomica, Mariani si sofferma su alcuni dati tratti dal rapporto che fotografano la condizione relativa degli immigrati al 2019. Nelle conclusioni, utilizzando le informazioni disponibili, prova a tracciare alcune ipotesi sugli effetti della pandemia in atto, derivandone previsioni allarmanti.

L’iniqua (e miope) distribuzione mondiale dei vaccini

Giuseppe De Arcangelis e Maurizio Franzini intervengono, con un articolo diviso in due parti, sulla delicata e cruciale questione della distribuzione dei vaccini a livello mondiale e del rischio che i paesi più poveri, in particolare africani, ne ricevano dosi così limitate da configurare una ‘catastrofe morale’. Gli autori, in questa prima parte del loro contributo, esaminano l’influenza del reddito pro-capite sulla distribuzione dei vaccini tra paesi e illustrano gli insuccessi di iniziative cooperative e multilaterali a vantaggio di logiche competitive e strategie geopolitiche.

Diseguaglianze spaziali e salute mentale, l’effetto moltiplicatore della pandemia

Franco Bonomi Bezzo e Laura Silva esaminano il ruolo che il quartiere di residenza ha avuto nel determinare gli effetti della pandemia sul benessere soggettivo. Basandosi sui risultati di un’indagine svolta in Inghilterra, e distinguendo tra salute mentale e soddisfazione per la vita, gli autori mostrano come le misure di confinamento siano state sofferte maggiormente da coloro che abitano in quartieri più deprivati e come ciò abbia ulteriormente ampliato le diseguaglianze spaziali già esistenti.

L’eccesso di mortalità nei Paesi Europei: prime evidenze e nuovi quesiti

Roberto Fantozzi e Stefania Gabriele commentano i dati sull’eccesso di mortalità in Europa tra marzo e novembre 2020 rispetto agli anni precedenti sottolineando la marcata stagionalità della dinamica pandemica e ricordando che manca un’interpretazione condivisa della diversa letalità del virus tra i paesi. Al riguardo mostrano la possibile rilevanza della spesa sanitaria (indicatore approssimativo della resilienza dei sistemi sanitari) e dell’incidenza di anziani insieme ad altri fattori economico-sociali, ambientali ed epidemiologici e alle misure di distanziamento.

La direttiva sui salari minimi e la copertura dei Ccnl in Italia. Una stima sulla base dei dati Inapp

Francesca Bergamante, Marco Centra e Manuel Marocco, in questa seconda parte dell’articolo, analizzano, basandosi sull’Indagine Inapp-Ril, la copertura della contrattazione collettiva in Italia tenendo conto di alcune caratteristiche delle imprese. Il quadro che emerge è differenziato a livello territoriale, dimensionale e rispetto al settore economico. Ciò suggerisce, secondo gli autori, di intervenire utilizzando in modo complementare e coordinato legge e contrattazione collettiva, al momento di recepire la Direttiva europea sui salari minimi.

CCNL dei metalmeccanici, crescita e futuro del paese

Michele Faioli propone una sua valutazione del rinnovo del CCNL dei metalmeccanici siglato di recente dopo una lunga gestazione. Secondo Faioli si tratta di un ottimo segnale per chiunque abbia deciso di puntare seriamente sulla crescita economica del nostro paese e dell’Europa. Infatti, sarebbe questa la prospettiva dalla quale guardare le innovazioni più significative del CCNL dei metalmeccanici, relative al sistema della mobilità endo-aziendale, della formazione professionale e del welfare.