Menabò n. 141/2020

Il 22 dicembre un grande economista, Domenico Mario Nuti, se n’è andato. In questo numero del Menabò tre membri della Redazione, Maurizio Franzini, Rama Dasi Mariani e Paolo Paesani, lo ricordano con commozione. Nell’articolo di apertura, Giovanni Gallo e Michele Raitano illustrano i risultati di una loro simulazione degli effetti sulla povertà e la disuguaglianza…

Capire e contrastare la povertà in Italia: la fertilità di un approccio strutturale

Elena Granaglia porta l’attenzione su un importante contributo fornito dal recente libro di Chiara Saraceno, David Benassi e Enrica Morlicchio, Poverty in Italy. Features and Drivers in a European Perspective (Policy Press, 2020) ossia sulla necessità di adottare un approccio strutturale al contrasto della povertà. Questa prospettiva richiede di occuparsi dei processi sociali che generano la povertà, prestando attenzione al ruolo del mercato, della ripartizione delle responsabilità fra la collettività e la famiglia, delle divisioni di genere del lavoro e delle norme sociali.

Che cosa hanno in comune Rousseau e l’analisi del progresso tecnico da parte di un sindacato confederale?

Claudio Treves sostiene che i Diari di Bruno Trentin relativi agli anni 1995-2006 (recentemente pubblicati) siano una straordinaria occasione per riflettere sul difficile rapporto tra libertà ed eguaglianza nel pensiero del movimento operaio, soprattutto ora che si discute del futuro del Paese. Da un’idea di autonomia progettuale fondata sul riconoscimento della libertà cosciente delle persone i soggetti collettivi potrebbero elaborare una strategia dei diritti come valorizzazione, qui ed ora, delle potenzialità della persona che lavora.

Amplificatrice o livellatrice? Gli effetti della pandemia sulla distribuzione dei redditi in Italia

Giovanni Gallo e Michele Raitano presentano i principali risultati di una loro simulazione degli effetti del COVID-19 sulla distribuzione dei redditi da lavoro e familiari in Italia. Gli autori rilevano che la pandemia ha ampliato considerevolmente le disuguaglianze dei redditi di mercato, ma le misure emergenziali adottate dal governo hanno attenuato sensibilmente la caduta dei redditi e ridotto lievemente la disuguaglianza. Ridurre precocemente la generosità di queste misure potrebbe comportare, dunque, un grave peggioramento della disuguaglianza.

Contrattazione collettiva per il lavoro agile

Michele Faioli e Matteo Luccisano sostengono che il contratto collettivo che disciplina il lavoro agile va oltre l’auspicata funzione normativa. Tale contratto, in tempo di pandemia, crea una forma di partecipazione responsabile delle rappresentanze dei lavoratori in azienda perché esso non è solo un mezzo per definire le tutele ma anche per verificarne l’attuazione e per programmare il futuro delle relazioni industriali. In questa prospettiva, gli autori esaminano due casi di contrattazione aziendale: Poste Italiane e CoopAlleanza.

I modelli di politiche passive in Europa durante la pandemia

Piera Loi muove dalla considerazione che un rischio globale come la pandemia del Covid 19 ha riportato al centro delle politiche nazionali ed europee il tema delle politiche passive, cioè di quegli strumenti che consentono ai lavoratori di prevenire il rischio della disoccupazione e di limitare il suo impatto economico. In questo breve intervento si individuano i tratti comuni e le differenze tra i diversi ordinamenti europei che hanno apportato modifiche ai sistemi di politiche passive, al fine di trarne qualche possibile lezione in chiave comparata.

A cosa servono i vecchi?

Majlinda Joxhe e Fabrizio Patriarca intervengono nel dibattito sul ruolo degli anziani in Italia focalizzandosi sul contributo produttivo dei lavoratori anziani. Joxhe e Patriarca basandosi sui dati dell’indagine PIAAC condotta dall’OCSE, analizzano le differenze per classe di età nelle competenze e nelle abilità impiegate dai lavoratori e le principali conclusioni che raggiungono sono che il ruolo svolto dai lavoratori cambia con l’età e, inoltre, che vi è una forte complementarità tra le competenze delle diverse generazioni nel processo produttivo.

I ricollocamenti dei rifugiati nell’Unione Europea tra aree urbane e rurali. Passato e futuro

Rama Dasi Mariani riflette sul tema del ricollocamento dei migranti che necessitano di protezione internazionale nel momento in cui viene a scadenza EU-FRANK, il progetto che aveva lo scopo di migliorare le azioni di ricollocamento degli Stati membri dell’Unione Europea. Rileggendo due recenti rapporti relativi al progetto, Mariani sintetizza le esperienze passate e traccia le opportunità future. Il suggerimento conclusivo è di accrescere, per diverse ragioni, gli sforzi per orientare i flussi non verso le aree urbane ma verso le piccole realtà rurali.