Menabò n. 126/2020

  Anche questo numero del Menabò è interamente dedicato a questioni collegate al COVID-19. Massimo Florio e Laura Iacovone indicano le ragioni per cui l’industria farmaceutica investe poco nella ricerca di farmaci e vaccini utili a contrastare il diffondersi di malattie infettive e formulano proposte correttive. Ilaria Fusacchia e Luca Salvatici ritengono che l’autarchia non…

Piove sul bagnato

Roberto Fantozzi incrociando i dati del recente Rapporto dell’Istat e dell’Istituto Superiore di Sanità sui maggiori decessi con le informazioni sui settori produttivi del Frame territoriale, documenta le disuguaglianze territoriali sotto entrambi gli aspetti e le difficoltà molto maggiori dei territori del Nord. Fantozzi auspica che tali disuguaglianze vengano presto colmate dalla convergenza, per una volta, del Nord verso il Sud e che si apprezzi pienamente l’importanza della coesione territoriale, al di là della miopia di alcune posizioni.

COVID-19: un’analisi delle conseguenze di genere

Eleonora Maglia, basandosi sui dati dell’Istituto Superiore di Sanità relativi all’epidemia in corso, secondo cui le donne sono meno colpite in termini di letalità da Covid-19, presenta alcune considerazioni sulle conseguenze di genere dell’emergenza sanitaria in atto. Maglia sostiene che, nonostante il numero di donne interessate dal virus sia minore di quello degli uomini, la situazione emergenziale sta accentuando molte pre-esistenti diseguaglianze di genere e forme di disagio.

Pandemie e ricerca farmaceutica: la proposta di una infrastruttura pubblica europea (parte prima)

Massimo Florio e Laura Iacovone osservano che COVID-19 ha mostrato i limiti dell’industria farmaceutica nel programmare investimenti a lungo termine nella ricerca di farmaci utili a contrastare il diffondersi di malattie infettive, privilegiando le aree terapeutiche funzionali alla massimizzazione dei ritorni finanziari attesi dai farmaci. Trascurare la ricerca a più alto rischio, specie quando sono noti o prevedibili effetti sanitari potenzialmente devastanti, è un errore e non deve essere persa l’occasione per modificare obiettivi e attività degli attori del sistema. Florio e Iavocone, indicano come in un articolo di cui questa è la prima parte.

I possibili effetti del COVID-19 (e delle politiche per contenerli) sulle catene globali del valore italiane

Ilaria Fusacchia e Luca Salvatici osservano che sul valore delle esportazioni italiane incidono molto input esteri la cui fornitura è messa in pericolo dalle politiche anti-virus. Ciò potrà richiedere di limitare i rischi relativi a questi approvvigionamenti, ma la produzione autarchica è una pericolosa illusione. Inoltre, vista l’importanza dell’UE per le esportazioni italiane, come mercato finale e come piattaforma verso altre destinazioni, le aziende esportatrici possono beneficiare delle politiche fiscali espansive dei paesi dell’UE.

L’helicopter money e la credibilità della Banca centrale europea

Pompeo Della Posta discute l’affermazione secondo la quale monetizzare il debito rischierebbe di minare la credibilità anti-inflazionistica della Banca Centrale Europea sostenendo che non sarebbe questo il caso. Non è possibile, infatti, perdere credibilità attuando una politica, come sarebbe la monetizzazione della spesa, che porterebbe con sé meno rischi e che risulterebbe meno costosa dell’alternativa rappresentata dal ricorso all’indebitamento.

La concorrenza ai tempi del virus e la rilegittimazione dell’intervento pubblico

Andrea Pezzoli osserva che, nelle crisi, la disciplina antitrust è un problema mentre la concorrenza, integrata da politiche appropriate, può essere parte della soluzione. A suo parere oggi la sfida per le autorità antitrust è contribuire alla ricostruzione dei mercati, favorendo, nel breve, la cooperazione per fronteggiare l’emergenza ma lasciando inalterato rigore nei confronti dei “profittatori del virus”. I processi di concentrazione che accompagneranno la riorganizzazione dei settori più colpiti dovranno poi essere valutati con un approccio flessibile ma non permissivo.

Quale mission per le Residenze Sanitarie Assistenziali di domani?

Antonio Censi affronta alcuni aspetti della drammatica crisi che ha investito le Residenze Sanitarie Assistenziali delle zone più ricche del nostro Paese. Dopo aver dimostrato come organizzazioni che operano prevalentemente secondo logiche di mercato possano mettere in atto percorsi di esclusione sociale e di negazione della dignità delle persone, Censi fornisce alcune indicazioni per organizzare questi servizi in modo da coniugare la qualità dell’assistenza con il diritto al riconoscimento identitario e alla comprensione umana dei residenti.

I delitti dei colletti bianchi ai tempi del COVID 19

Elisa Pazé, basandosi sulle tesi esposte nel suo ultimo libro Anche i ricchi rubano (Edizioni Gruppo Abele, 2020) analizza, riferendosi anche all’attuale emergenza da COVID-19, i principali crimini dei colletti bianchi, furti, truffe, ma anche omicidi, e il tormentato rapporto fra magistrati e politici, ribaltando il luogo comune che i soli delitti meritevoli di attenzione siano quelli di strada, essendo viceversa la comunità civile danneggiata soprattutto dai comportamenti dei ricchi e dei potenti.