LA CRISI DI ROMA. Tendenze di lungo periodo e prospettive future

Alfredo Macchiati basa la sua interpretazione di lungo periodo della crisi di Roma sull’idea che essa sia sempre stata, secondo la tipizzazione di Adam Smith, una goverment town. Anche la fase a cavallo di questo secolo in cui è sembrato possibile un bilanciamento tra componente pubblica e imprenditoria privata diversificata, è stata solo una breve parentesi congiunturale. Macchiati sostiene che una politica di recupero della città debba partire dalla sua struttura produttiva e concentrarsi su alcuni ambiti distintivi, come l’economia culturale, la rigenerazione urbana e le infrastrutture.

Roma. Dalla forma della crisi alla forma della città

Luca Montuori vede la città come uno spazio in cui le persone si muovono, abitano e lavorano e sostiene che alla crisi del 2008 si è reagito ha limitando la possibilità di pianificare quello spazio. In particolare la risposta alla crisi del settore edilizio è stata una estesa deregolamentazione che ha scaricato sulla città la crisi dell’edilizia. Montuori conclude sostenendo che va recuperata, anche attraverso un ampio dibattito pubblico, la capacità di programmare e, sottolineando i nessi tra sistemi di trasporto e crescita della città, illustra le potenzialità dell’anello ferroviario.

Le occupazioni abitative a Roma: un caso di economia morale?

Chiara Cacciotti affronta il tema delle occupazioni abitative romane, oggi caratterizzate dalla co-presenza di occupanti italiani e migranti. Cacciotti definisce “cronicizzata” più che “emergenziale”, la relazione tra migrazioni e mancanza di politiche abitative e riconducibile a una graduale abdicazione a favore del libero mercato. Di fronte a questa stasi politico-istituzionale, la sua conclusione è che alcuni spazi occupati abbiano messo in pratica una nuova configurazione morale di abitare legata non al potere d’acquisto ma al grado di partecipazione alla lotta per la casa.

La governance non sia un alibi: per Roma necessarie riforme profonde

Linda Lanzillotta ritiene che il turismo possa fare da traino al rilancio economico di Roma ma occorre valorizzare sia attività collegate come il restauro sia la ricca rete di università e centri di ricerca per sviluppi in altri settori. Lanzillotta sostiene, però, che preliminare al rilancio economico è il miglioramento di servizi come i rifiuti e i trasporti e il controllo dell’illegalità. A suo parere questo compito dovrà essere affidato a un Commissario governativo e, inoltre, andrebbe risolto un cruciale problema di governance: quello del rapporto tra Roma capitale e la Regione Lazio.

Imposte, benefici e contributi: caratteristiche ed effetti di una sistematica proposta di riforma fiscale

Fernando Di Nicola si occupa di un’ampia e innovativa proposta di riforma delle imposte, dei contributi e dei benefici elaborata di recente da Vincenzo Visco. Dopo aver illustrato le caratteristiche della proposta di riforma, Di Nicola ne valuta gli impatti e giunge alla conclusione che essa avrebbe numerosi effetti positivi: in termini distributivi, di neutralità rispetto alle diverse categorie di reddito, di contrasto all’evasione nonchè di riduzione del cuneo fiscale e del costo del lavoro.

Tetti e facciate

Civil Servant riconosce che il governo ha preso provvedimenti coraggiosi contro l’evasione fiscale (l’estensione della fatturazione elettronica, maggiori controlli sui rimborsi IVA, su alcune transazioni con l’estero e sui movimenti dei carburanti) e l’evasione contributiva nei sub-appalti. Ritiene però eccessiva la fiducia riposta in due altre misure: la lotteria degli scontrini, che richiederebbe un montepremi troppo elevato per essere efficace, e la limitazione all’uso dei contanti da cui ci si attendono effetti non giustificati dall’evidenza empirica e dall’analisi teorica.

Il rendimento dell’istruzione: ultime notizie

Francesca Gallo, partendo dai risultati di un recente Rapporto ISTAT, analizza i dati del mercato del lavoro italiano con particolare attenzione al rapporto tra livelli di istruzione, match tra domanda ed offerta di competenze, tassi di occupazione e performance. Gallo mette in luce come coloro che possiedono un titolo di studio elevato, da un lato, godono di un premio sul mercato del lavoro e, dall’altro, frequentemente non riescono a utilizzare in modo adeguato, nello svolgimento delle mansioni lavorative, le competenze acquisite nel corso degli studi.

L’esclusione socio-economica a Roma

Federico Tomassi presenta alcune evidenze sulle disuguaglianze urbane nella città di Roma, basate sui dati di #mapparoma e relative a diverse dimensioni dell’esclusione socio-economica. Utilizzando l’indice di sviluppo umano municipale, Tomassi mostra come tali dimensioni siano correlate tra loro e sostiene che per contrastare le numerose e diffuse disuguaglianze che riguardano il welfare, la salute, la casa, la scuola, la formazione, l’occupazione e le differenze di genere occorrono non solo alcuni investimenti materiali ma anche ‘investimenti sociali’.