Il capitalismo immateriale e l’ascesa della ‘info-plutocrazia’

Stefano Quintarelli propone alcune delle tesi principali contenute nel suo recente volume ‘Capitalismo immateriale’ che analizza le conseguenze sociali ed economiche dell’espandersi della dimensione immateriale dei processi produttivi. In particolare, Quintarelli sostiene che al tradizionale conflitto tra capitale e lavoro si possa sostituire quello tra capitale e lavoro, da un lato, e informazione, dall’altro e avanza anche alcune riflessioni sulle possibili vie di uscita politiche dai rischi del capitalismo immateriale.

Il capitalismo della sorveglianza secondo Shoshana Zuboff

Maurizio Franzini esamina le principali tesi sostenute da Shoshana Zuboff nel volume “The Age of Surveillance Capitalism” recentemente pubblicato. Franzini mette in luce la capacità della Zuboff di cogliere gli aspetti più nuovi e preoccupanti del capitalismo che lo caratterizzerebbero come capitalismo della sorveglianza e si sofferma in particolare sulla sua tesi centrale e cioè che oggi oggetto di scambio di mercato e di arricchimento siano non solo le informazioni sulle persone ma le persone stesse con le loro esperienze di vita.

Il terzo settore: un oggetto ricomposto o disperso?

Nereo Zamaro riflette sulle recenti norme relative al terzo settore e ricorda, in particolare, che il Registro Unico permetterà di ordinare una massa di informazioni ora disperse e di aggiungervi quelle riguardanti le organizzazioni che potranno essere qualificate come ‘enti di terzo settore’. Zamaro richiama, però, l’attenzione su un problema: la non coerenza tra i criteri utilizzati nei registri statistici e quelli indicati nella nuova normativa per identificare le istituzioni non profit che rischia di condurre a informazioni e analisi confuse.

Il tempo disuguale

Annalisa Cicerchia si occupa di uso del tempo commentando i dati appena diffusi dall’Istat sui tempi della vita quotidiana in Italia. Cicerchia sostiene che tali dati consentono una conoscenza più accurata della vita delle persone e illustrano le disuguaglianze che possono emergere nell’uso di una risorsa, il tempo, distribuita in modo perfettamente egualitario. In particolare Cicerchia si sofferma sul lavoro non retribuito, e sul suo presumibile valore economico, rispetto al quale ancora emergono rilevanti disuguaglianze di genere.

L’Italia e il gioco delle tre carte

Paolo Paesani prende spunto dalle Considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia e dalla risposta del Ministro dell’Economia ai recenti rilievi della Commissione Europea per riflettere sulla situazione dell’economia italiana e sui rischi che comporta seguire una strategia di politica economica che oscilla tra il rispetto degli standard europei e il ricorso a misure creative che tendono a negare quegli standard.

Big Data e economia: una riflessione epistemologica

Mario Cedrini si sofferma sulla “rivoluzione” dei Big Data, e sulle sue promesse epistemologiche di un nuovo empirismo, di una conoscenza senza teori. Dopo aver ricordato i limiti di tale visione e del riduzionismo “datocentrico”, Cedrini illustra le potenzialità di una data-driven science che rifiuti espressamente tale riduzionismo e i benefici che anche le scienze sociali potrebbero trarre da una concezione dei Big Data come complementari e non alternativi alle prospettive tradizionali.

Menabò n. 105/2019

Nel primo articolo di questo numero del Menabò, Stefano Quintarelli riassume le tesi principali sul capitalismo immateriale contenute nel suo recente libro. Nel successivo articolo Mario Cedrini riflette criticamente sull’epistemologia dei Big Data e sul rischio di ‘datocentrismo’ nelle scienze sociali. Nel terzo articolo Massimo Baldini e Leonzio Rizzo esaminano criticamente le varie proposte di…

Flat tax: quale, e perché?

Massimo Baldini e Leonzio Rizzo si concentrano sulla flat tax, in particolare sulle proposte formulate di recente dai partiti di governo e da centri di ricerca indipendenti. Baldini e Leonzio ricordano i delicati problemi di equità ed efficienza del prelievo fiscale posti dalla flat tax e notano che tutte le proposte determinerebbero una riduzione della progressività e soprattutto del gettito. Concludendo, sottolineano un aspetto cruciale del dibattito su questo argomento: le scelte sulla base imponibile dell’imposta sul reddito.

Storie lavorative e pensioni attese dei lavoratori del “contributivo”

Michele Raitano discute il rischio che il sistema contributivo porti, in futuro, a pensioni inadeguate. Dopo aver ricordato che i meccanismi del contributivo assicurano pensioni adeguate in caso di vite lavorative lunghe e remunerate decentemente Raitano sostiene che i dati presenti negli archivi dell’INPS, mostrano che gran parte dei lavoratori “contributivi” ha finora sperimentato una carriera così discontinua da rendere, purtroppo, assai concreto per loro il rischio di pensioni da povertà, in assenza di miglioramenti nel prossimo futuro.