Il mercato del lavoro in Italia: un bilancio dell’ultimo decennio

Federica Pintaldi e Fabio Rapiti presentano i principali temi trattati nel Rapporto sul mercato del lavoro 2018 diffuso da Istat, Mlps, Inps, Inail e Anpal. In particolare, analizzano i cambiamenti nell’ultimo decennio e il recente rallentamento congiunturale, sottolineano che il recupero dell’occupazione è frutto di una riallocazione della forza lavoro verso settori e professioni a basse qualifiche e retribuzioni e mostrano che inoccupazione e sottoccupazione restano fenomeni diffusi nonché intrecciati con i sempre più gravi squilibri territoriali.

Le sliding doors della governance macroeconomica: dalla sostenibilità del debito pubblico alla sostenibilità della crescita

Francesco Farina partendo dall’osservazione che tre eccellenti economisti, Olivier Blanchard, Thomas Piketty, Joe Stiglitz, sembrano avere idee alquanto diverse su temi molto scottanti come il debito pubblico, la bassa crescita e la crescente diseguaglianza, si chiede se la teoria economica sia giunta ad un punto di svolta, nelle sliding doors della governance macroeconomica, e se la preoccupazione per la sostenibilità del debito pubblico stia lasciando il posto alla preoccupazione per la crescita.

Istruzione secondaria e status occupazionale: alcuni dati sull’Europa

Irene Brunetti e Lorenzo Corsini, intervenendo nel dibattito sulla disoccupazione giovanile e sulla transizione scuola-lavoro, illustrano come l’istruzione tecnica e professionale, rispetto a quella generalista, possa aiutare chi non continua gli studi ad entrare nel mondo nel lavoro. L’analisi si basa sulla European Labour Force Survey che consente di confrontare l’Italia con altri paesi europei, anche quelli in cui l’istruzione professionale è caratterizzata da un sistema duale.

Per contrastare la disuguaglianza servono protezione sociale e servizi pubblici universali. Note sul Rapporto Oxfam 2019

Eleonora Desiata esamina il rapporto Oxfam 2019 sulla disuguaglianza nel mondo. Dopo aver illustrato il quadro generale che emerge dal documento, in particolare i trend globali verso una tassazione sempre meno progressiva, una crescente concentrazione della ricchezza e un forte impatto della disuguaglianza economica sulle disparità di genere, l’autrice si sofferma sugli strumenti di policy individuati da Oxfam per contrastare tali dinamiche, mettendone in luce punti di forza e criticità.

“Affrontare le disuguaglianze”. Analisi e proposte politiche in una conferenza organizzata dalla Commissione Europea

Frateblù dà conto di una recente Conferenza presso la Commissione Europea sulla misurazione delle disuguaglianze e sugli interventi per contrastarle. Dopo aver riassunto i contenuti della Conferenza e aver ricordato che il suo scopo era fornire alla Commissione elementi per dotarsi di una strategia complessiva di contrasto alle disuguaglianze, Frateblù sottolinea che al termine si è prefigurato che la Commissione promuova politiche di coordinamento fiscale e politiche predistributive.

I riders delle piattaforme digitali tra autonomia e subordinazione

Stefano Giubboni commenta le recenti sentenze di merito sui riders delle piattaforme digitali. Dopo avere analizzato sotto il profilo giuridico le motivazioni di tali sentenze, Giubboni si interroga sulle opportunità di una regolazione ad hoc dei lavori tramite piattaforma, muovendo in particolare dalla qualificazione che la sentenza della Corte di Appello di Torino propone del rapporto di collaborazione dei riders.

Dall’adattamento alla mutazione. Una nuova strategia riformatrice

Roberto Tamborini prende spunto da un recente articolo di Michele Salvati che indica a modello i paesi in grado di adattare l’economia al nuovo capitalismo, coltivando settori avanzati di successo e assicurando una crescita del reddito in grado di sostenere il Welfare State. Tamborini critica questa visione “distopica” e sostiene che è invece necessario mutare direttamente le forze di mercato, ricostruendo un capitalismo socialmente equo, progressivo, sostenibile, come fu fatto dopo la seconda Guerra mondiale.

Paesaggio e patrimonio culturale come determinanti del benessere

Annalisa Cicerchia muove dall’osservazione che la cultura è assente negli indicatori di benessere alternativi al Pil elaborati a livello internazionale così come negli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite mentre, in Italia, paesaggio e patrimonio culturale sono inclusi nel Benessere Equo e Sostenibile. Cicerchia ritiene che l’esperienza italiana, in progress, sia innovativa e esemplare per tenere conto del rapporto tra cultura e benessere nell’orientare le politiche di sviluppo.