Le super-retribuzioni dei manager: quali meriti? cosa fare? Il caso del Regno Unito

Luke Hildyard esamina i problemi posti dalle super-retribuzioni dei manager riferendosi in modo specifico al Regno Unito. Hildyard ricorda la forte crescita di quelle retribuzioni negli ultimi decenni, sostiene che essa non è giustificata da corrispondenti performance positive delle imprese, mostra quale impatto sulle disuguaglianze potrebbe avere il contenimento di quelle super-retribuzioni ed elenca alcune possibili misure di contrasto sostenendo che è urgente intervenire anche per frenare il forte malumore sociale che può avere influenzato anche la Brexit.

Le misurazioni dell’aspetto sociale nell’impact investing e le possibili applicazioni di tecnologie blockchain

Simone Martini illustra le caratteristiche e i problemi posti dall’impact investing, cioè da investimenti che mirano a ottenere non soltanto un rendimento finanziario ma anche un beneficio sociale e ambientale. Dopo aver ricordato i primi casi di impact investing Martini sottolinea l’importanza di disporre di criteri convincenti e condivisi per misurare il loro impatto sociale nonché le difficoltà poste dalla varietà di casi da prendere in considerazione e illustra la possibilità che un aiuto venga dalle nuove tecnologie, in particolare dal blockchain.

Salario minimo e predistribuzione

Andrea Garnero si occupa di salario minimo legale che talvolta viene confuso con il reddito minimo o con il reddito di base. Si tratta del salario minimo da pagare per un’ora di lavoro, un’istituzione molto diffusa ma assente nel nostro paese, malgrado si sia spesso parlato della sua introduzione. Garnero esaminando varie esperienze illustra come potrebbe funzionare un salario minimo, quale impatto potrebbe avere in particolare su disuguaglianza e povertà e ne valuta il ruolo nell’ambito di una strategia di pre-distribuzione.

Menabò n. 88/2018

  Con questo numero il Menabò va in ferie e tornerà a metà settembre. Auguriamo serene vacanze a tutti i nostri lettori. In questo numero del Menabò, Bellotti analizza l’influenza dei social network sulla propaganda politica; Holzner esamina il rapporto tra corporativismo e distribuzione funzionale del reddito; Olivito illustra la distorta attuazione del diritto all’abitare…

Propaganda e manipolazione nelle elezioni politiche: il ruolo dei social network e degli algoritmi basati sulla intelligenza artificiale

Roberto Bellotti si occupa dell’influenza dei social network sull’informazione e la propaganda politica. Dopo aver richiamato alcuni esperimenti sociali – condotti all’oscuro degli elettori – e le caratteristiche di strumenti nuovi che utilizzano piattaforme di social network, big data e complessi algoritmi, Bellotti sostiene che un’accurata profilazione economica, sociale, culturale e di orientamento politico permette di diffondere notizie, spesso false, a gruppi selezionati in modo preciso ed invasivo, esercitando un’influenza superiore a quella che percepiamo.

Pene (annunciate) severe, reati in aumento: il caso degli incidenti stradali

Marcello Basili e Filippo Belloc discutono dell’efficacia della “Legge sull’omicidio stradale”, introdotta in Italia nel 2016. Prendendo in esame i dati ISTAT resi disponibili per gli incidenti stradali tra il 2016 e 2017, Basili e Belloc osservano che la Legge ha prodotto effetti opposti alla riduzione attesa nel numero di morti sulle strade. Gli autori individuano le possibili cause di questo risultato e suggeriscono, sulla base dell’esperienza di altri paesi, alcune modifiche in grado di accrescere l’efficacia delle norme del codice della strada.

Corporativismo, spesa pubblica e distribuzione funzionale del reddito

Mario Holzner analizza l’impatto del “corporativismo” – cooperazione tra imprese, lavoratori e gruppi d’interesse statali – sull’evoluzione della quota di reddito da lavoro in 42 economie industrializzate nel periodo 1960-2010. Holzner individua una complementarietà tra ruolo dello stato e sistema di contrattazione, sostenendo che il reddito da lavoro ha avuto una dinamica più favorevole nei paesi in cui il ruolo dello Stato si è ridotto ma la contrattazione salariale è centralizzata e nei paesi in cui quest’ultima è decentralizzata ma la spesa pubblica è rilevante.

Cosa resta del diritto all’abitare

Elisa Olivito si sofferma sul diritto all’abitare per come può intendersi garantito dalla Costituzione italiana, nonché su alcune sue forme di distorta attuazione e/o di evidente mancata attuazione: svalutazione delle locazioni a uso abitativo, incentivazione dell’acquisto dell’abitazione, restringimento dei requisiti per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica. Olivito richiama, in particolare, due vicende speculari: gli esigui stanziamenti per il Fondo nazionale per le locazioni, da un lato, e lo sfaldamento dei vincoli alla cessione di alloggi costruiti con il contributo pubblico, dall’altro.

La politica antitrust e il contrasto alla disuguaglianza

Alessandra Tonazzi esamina il ruolo di contrasto alle disuguaglianze che l’antitrust può svolgere anche restando nel solco dei propri obiettivi tradizionali: benessere del consumatore, promozione dell’innovazione e della crescita. Tonazzi osserva, però, che la stessa concorrenza può essere percepita come fonte di disuguaglianza ed è perciò importante che l’azione dell’antitrust sia accompagnata da misure di welfare per consentire alla politica della concorrenza di svolgere virtuosamente una funzione pre-distributiva, contrastando la formazione o l’aumento di disuguaglianze.