Il talento e i suoi profeti

Maurizio Franzini prendendo spunto da alcune recentissime notizie su una delle misure che il governo intenderebbe inserire nel cosiddetto “studentact”, riflette sul fenomeno della caccia ai talenti che sembra farsi sempre più intensa. Franzini, dopo avere ricordato l’origine del termine e l’influenza che sulla sua odierna accezione ha avuto l’evangelica “parabola dei talenti”, richiama alcuni episodi che testimoniano dell’intensificarsi di questa caccia e manifesta i propri dubbi sugli esiti ai quali potrà condurre.

Marcello De Cecco: un ricordo personale

Paolo Paesani dedica il suo resoconto a Marcello de Cecco, scomparso a marzo, in memoria del quale si è tenuto un convegno a Siena il 17 settembre. Basandosi sul suo intervento al convegno e attingendo ai propri ricordi, Paesani ricostruisce la personalità inimitabile di questo grande economista italiano, ricordando l’originalità e l’attualità dei suoi contributi – soprattutto in tema di sistemi finanziari internazionali, di crisi del modello di sviluppo italiano e di Europa -, il fascino delle sue lezioni e l’efficacia della sua attività di divulgatore.

Globalizzazione, emigrazione e il futuro delle classi medie secondo Branko Milanovic

Michela Boldrini e Gabriele Dente illustrano i punti principali di una lezione tenuta di recente da BrankoMilanovic alla London School of Economics dal titolo “Globalizzazione, migrazione e il futuro delle classi medie”. Milanovic analizza il livello e l’andamento delle disuguaglianze nei paesi, tra paesi e a livelllo globale introducendo sia la nozione di “Ondate di Kuznets” sia quella di “rendita di cittadinanza”, che considera rilevante per comprendere i fenomeni migratori e l’evoluzione delle classi medie.

Menabò n. 50/2016

In questo numero del Menabò, Granaglia e  Salerno si occupano di welfare fiscalee Andreotti-Mingione di welfare locale; Bistagnino riflette sul rapporto tra esperti e democrazia; Fantozzi fa il punto  sull’economia non osservata; Boldrini-Dente sintetizzano il punto di vista di Milanovicsu disuguaglianza, globalizzazione e migrazioni; Paesani ci offre un ricordo di Marcello de Cecco  e Franzini riflette sui…

L’economia sommersa (ma ben visibile)

Roberto Fantozzi illustra le dimensioni e gli effetti delle “economia non osservata”, ed in particolare di quella sommersa, sul sistema produttivo italiano. Dopo aver ripercorso alcuni aspetti definitori del fenomeno ne illustra le principali caratteristiche soffermandosi sui settori maggiormente interessati. Infine con l’ausilio di alcuni recenti lavori mette in evidenza come i comportamenti sleali generino benefici soltanto apparenti perché, in realtà, pongono costi elevati a carico della collettività.

Il welfare fiscale. Alcuni limiti etici

Elena Granaglia si occupa della tendenzaa utilizzare la leva fiscale a sostegno del welfare e dei problemi che ne derivano. In particolare, richiamal’attenzione su due limiti etici del welfare fiscale, che vengono sottovalutati nel dibattito pubblico. Il primo riguarda il fatto che le agevolazioni sono fonte d’iniquità distributive e rischiano di accentuare ulteriormente la frammentazione del welfare italiano. Il secondo si riferisce alla visione del rapporto fra libertà e uguaglianza su cui tali agevolazioni si basano.

Quale welfare fiscale è migliore alleato del pubblico?

Nicola Salerno dopo avere illustrato le ragioni dello sviluppo del welfare fiscale, sostiene che esso presenta il duplice limite di essere accessibile a pochi e di venirefinanziato con logiche simili alla ripartizione (pay-go) che regge il welfare pubblico. Salerno ritiene che occorra sia ridisegnare il finanziamento –meno risorse dalla ripartizione (oggi nettamente prevalenti) e più da programmi di investimento – sia migliorare l’equilibrio e la dinamica di un sistema socio-economico vecchio nella demografia e con potenziali di crescita ridotti.

Il welfare locale: opportunità e rischi

Alberta Andreotti e Enzo Mingione si occupano di welfare locale. Dopo aver illustrato le difficoltà che varie trasformazioni hanno creato aisistemi di welfare standardizzati e centralizzati, sostengono che il welfare locale è intrappolato tra due forze opposte: la necessità di sviluppare protezioni per i nuovi rischi individualizzati ed eterogenei e l’imperativo di tagliare la spesa pubblica. Secondo gli autoriil rischio, in assenza di un quadro regolativo forte, è di amplificare le diseguaglianze sociali e territoriali.

Esperti e Democrazia: un bilanciamento possibile?

Giulia Bistagnino, prendendo spunto dalle recenti vicende politiche della Brexit e dal risveglio di movimenti populisti in Europa, discute la tensione tra esperti e democrazia, ovvero tra la necessità di prendere decisioni politiche corrette e il bisogno di preservare l’ideale dell’uguaglianza politica. Utilizzando gli strumenti della filosofia politica normativa, Bistagnino esamina le diverse strategie per risolvere tale tensione e argomenta in favore di una chiara divisione del lavoro tra esperti e cittadini.