Menabò N. 39/2016

Questo numero del Menabò è quasi interamente dedicato all’Università, a pochi giorni dalla giornata di mobilitazione indetta dalla Conferenza dei Rettori. Il rapporto tra Università e concorrenza è affrontato nell’articolo di Marattin e nel Contrappunto di FraGra; la valutazione è al centro degli articoli di Mingione, Torrini e Viesti; i divari territoriali nei risultati della ricerca…

Il Mercato e l’Università (orgogliosamente) pubblica

Luigi Marattin prende spunto dal dibattito sullo stato dell’università italiana per avanzare la proposta di trasformare (anche in modo graduale e su base volontaria) gli atenei italiani in fondazioni a capitale pubblico regolate dal diritto civile piuttosto che dal diritto amministrativo. Secondo Marattin, ciò darebbe alle università italiane maggiore flessibilità decisionale, con ricadute positive sulla qualità della ricerca e della didattica, senza mettere in discussione la natura pubblica dell’ insegnamento universitario

Sei punti sulla VQR

Giuseppe Mingione esaminando criticamente il sistema di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) si chiede, tra l’altro, se nella valutazione di un dipartimento universitario, sia giusto focalizzarsi sulla produttività media e non su quella effettiva e quali conseguenze ne derivino; se metodi concepiti per essere applicati a strutture possano propagarsi localmente nelle valutazioni sui singoli e se abbia senso trattare ogni settore disciplinare in base agli stessi parametri quantitativi

Le classi sociali e la multidimensionalità della disuguaglianza secondo Savage

Stefania Jaconis esamina il recente libro di Mike Savage che sintetizza i risultati di un’imponente ricerca sulle classi condotta in Gran Bretagna, tenendo conto di variabili oggettive ma anche della percezione di ciascuno sulla propria collocazione sociale. Jaconis richiama la metodologia dell’analisi, ricorda le sette classi sociali che essa ha portato a individuare, sottolinea l’importanza delle percezioni soggettive e traccia un parallelo tra questa analisi e quella condotta sullo stesso tema in Italia da Sylos Labini oltre 40 anni fa

Finalità pubbliche e concorrenza: idee sull’Università del futuro

FraGRa s’interrogano sulle finalità dell’Università pubblica prendendo le distanze dall’opinione secondo cui occorre “produrre” ricerca e buona didattica adeguandosi al funzionamento dei mercati. Al contrario, secondo gli autori, dovrebbero essere potenziate le finalità pubbliche dell’Università in particolare quella della promozione dell’uguaglianza di opportunità, sotto diversi aspetti, e quella della formazione civile degli studenti. Gli autori illustrano perché non vi è incompatibilità tra questi obiettivi e i meccanismi competitivi

Il mercato, la concorrenza e l’Università. Riflessioni australiane sul modello USA

Elisabetta Magnani ricostruisce l’evoluzione recente del sistema universitario australiano soffermandosi sulle modalità di finanziamento e sul costo sopportato dalle famiglie per l’istruzione universitaria, che è divenuto notevole dopo lunghi anni di sostanziale gratuità. Magnani collega questo cambiamento alla convinzione di alcuni che il vecchio sistema di finanziamento ostacolasse la nascita di una Harvard australiana e, dunque, alla preferenza per un modello di tipo statunitense rispetto al quale formula diverse osservazioni critiche

La qualità della ricerca delle università italiane: un’analisi a livello territoriale

Prota e Grisorio illustrano sinteticamente un loro studio diretto a individuare le differenze territoriali nei risultati della ricerca accademica in Italia. Il principale risultato che emerge dall’analisi è quello di un’evidente disomogeneità che però, come spiegano Prota e Grisorio, non è semplicemente riconducibile al classico dualismo Nord/Sud. Inoltre, i dati segnalano che la variabilità della qualità della ricerca è maggiore tra le diverse aree scientifiche di uno stesso ateneo piuttosto che tra atenei diversi

Risorse, valutazione e meccanismi di finanziamento dell’Università. Questioni da non confondere

Roberto Torrini osserva che il giudizio negativo sul calo drastico delle risorse destinate al sistema universitario non deve essere esteso al sistema di finanziamento e di valutazione introdotto di recente. Secondo Torrini costo standard e premialità danno trasparenza e fondamento logico ai meccanismi di finanziamento e forniscono giusti incentivi agli atenei, creando anche le condizioni per un diffuso miglioramento del sistema universitario. Perché quest’ultimo si manifesti sono, però, necessarie maggiori risorse

L’allocazione delle risorse alle università: merito, concorrenza e discrezionalità del “Principe”

Gianfranco Viesti esamina le politiche di finanziamento delle università e si chiede se siano ispirate da una “sana concorrenza” e premino il “merito”. La risposta è negativa. Secondo Viesti i criteri di allocazione delle risorse sono discutibili e discrezionali e, per vari motivi, configurano una delle peggiori politiche pubbliche degli ultimi anni. A parere di Viesti potrebbero adottarsi altri criteri basati sulle performance ma attenti alle condizioni di contesto, capaci comunque di stimolare il miglioramento delle università