Più o meno equo? Il sistema fiscale dopo la detassazione dei premi di produttività e dei fringe benefit

Ruggero Paladini si occupa delle agevolazioni fiscali previste dalla legge di stabilità per i premi di produttività e per i fringe benefit. Dopo avere illustrato queste agevolazioni, Paladini ne esamina le conseguenze, sostenendo che esse favoriranno soprattutto i datori di lavoro privati e che nel complesso il sistema fiscale diverrà meno equo. Paladini conclude indicando un metodo alternativo per raggiungere l’obiettivo di sottrarre specifiche forme di retribuzione alle alte aliquote marginali.

Le occupazioni a scopo abitativo tra criminalizzazione e pratica di welfare informale

Piero Vereni discute il ruolo sociale delle occupazioni a scopo abitativo, che hanno avuto in Italia una forte connotazione politica sin dagli anni ‘60. Vereni sottolinea che la rappresentazione del senso comune e le modifiche del sistema legislativo sembrano ridurre un complesso fenomeno sociale a una questione di ordine pubblico. Egli ritiene, invece, che, soprattutto se la pratica delle occupazioni si intreccia con la questione dell’immigrazione, come avviene oggi, è necessario tornare a riflettere su questa forma irregolare di welfare dal basso.

Le città italiane tra benessere e disuguaglianze

Alessandra Michelangeli e Eugenio Peluso illustrano i risultati di un’analisi della disuguaglianza di benessere tra le città italiane. I due autori adottano una concezione multidimensionale del benessere, nella quale rilevano diverse caratteristiche urbane, e utilizzano i prezzi edonici per determinarne il peso. L’analisi mette in luce che la disuguaglianza tra le città italiane è elevata e permette non soltanto di stilare una classifica delle stesse in termini di benessere ma anche di individuare le dimensioni nelle quali la disuguaglianza è meno tollerata.

Casa cara casa: l’impatto delle politiche abitative

Virginia Maestri si occupa di politiche abitative e ne esamina le conseguenze, soprattutto sotto il profilo redistributivo, nel nostro paese in confronto con altri due paesi: il Regno Unito e l’Estonia. L’analisi, che considera sia le politiche fiscali sia i sussidi, mette in luce la sostanziale ineffiacia delle politiche italiane nel ridurre la povertà e la disuguaglianza in contrasto con quanto avviene negli altri due paesi. In considerazione di ciò, Maestri conclude richiamando la necessità di riformare il complesso delle politiche abitative.

La casa, il benessere e le disuguaglianze

Francesco Farina e Maurizio Franzini, in un articolo basato sulle loro Introduzione e Conclusioni al volume “La casa, il benessere e le disuguaglianze” (Egea, 2015), illustrano le molteplici relazioni che legano l’abitazione al benessere individuale e familiare nonché il suo impatto sulla distribuzione di questo benessere. Farina e Franzini sottolineano l’importanza di un approccio multidimensionale al benessere nell’analisi del ruolo della casa anche per individuare le politiche abitative più idonee ad assicurare la coesione sociale.

Spesa effettiva o fitto imputato? La non neutralità del modo di tenere conto della casa nelle analisi distributive

Michele Raitano confronta i diversi metodi utilizzati per includere l’abitazione di residenza nella valutazione del benessere economico individuale. Raitano, illustrando i risultati di un’analisi empirica riferita all’Italia, mostra come il metodo prescelto incida sensibilmente non soltanto sul valore degli indici di diseguaglianza e povertà ma anche sulla posizione occupata da individui e famiglie nella scala distributiva, con rilevanti conseguenze per l’individuazione dei potenziali contribuenti e beneficiari delle politiche redistributive.

Il prestito vitalizio ipotecario e la povertà degli anziani

Massimo Baldini e Luca Beltrametti si occupano del prestito vitalizio ipotecario e della sua capacità di sostenere le condizioni di vita delle famiglie di anziani che possiedono l’abitazione di residenza ma hanno un reddito basso. I due autori, dopo avere illustrato la misura, mostrano che in Italia è piuttosto elevato il numero di nuclei “house rich” ma “cash poor”, sostengono che la domanda latente per questo strumento potrebbe crescere e stimano l’impatto che potrebbe avere sulla povertà un ricorso generalizzato al prestito da parte degli anziani.

Il titolo di godimento dell’abitazione: non solo una questione di reddito

Elisabetta Croci Angelini si occupa delle variabili da cui dipende nei paesi europei la scelta tra acquistare e prendere in affitto l’abitazione. Dalla sua analisi econometrica emerge, tra l’altro, l’importanza di numerose variabili relative al contesto socio-economico e la maggiore diffusione della proprietà nei paesi a reddito pro-capite più basso. Rilevante è anche il minore grado di soddisfazione dei proprietari di casa. Croci Angelini collega questi risultati ai diversi regimi di Welfare e prevede un ruolo crescente della casa nei futuri sistemi di Welfare.