Menabò n. 3/2014. In questo numero

Il 9 maggio per iniziativa della Facoltà di Economia della Sapienza e dell’Associazione “Etica e Economia” si è tenuto a Roma un convegno su “Corruzione, legalità e comportamenti individuali” al quale hanno partecipato come relatori Maria Chiarolla, Toni Mira, Cristina Brasili, Giambattista Avellino, Piercamillo Davigo, Maurizio Franzini e Giovanni Chinnici. Uno degli scopi del convegno…

Super-ricchi, perché?

Un breve intervento sulle origini dei redditi dei super-ricchi. Lo spunto è offerto da una recente polemica tra due economisti di primissimo piano come Gregory Mankiw e Robert Solow, i quali hanno opinioni diverse sulla possibilità di ricondurre i super-redditi, o gran parte di essi, alla capacità di introdurre innovazioni in grado di migliorare il benessere dell’umanità piuttosto che alle rendite di cui gode il settore della finanza.

Seriale, diffusiva e talora gestita dalla mafia: le caratteristiche perverse della corruzione

Piercamillo Davigo con l’aiuto di alcuni illuminanti esempi tratti dalla sua esperienza di magistrato, sostiene che la corruzione ha tre principali caratteristiche perverse. Anzitutto è un fenomeno seriale, vi è, cioè, una forte tendenza di chi commette questi illeciti a replicarli. In secondo luogo, essa è diffusiva, tende, cioè, a attrarre nella propria orbita un numero sempre crescente di soggetti. Infine, spesso si instaura un pericolosissimo legame tra corrotti e corruttori, da un lato, e crimine organizzato, dall’altro.

La corruzione vista dagli studenti.
I risultati di un sondaggio nella Facoltà di Economia della Sapienza.

Maurizio Franzini e Michele Raitano presentano i risultati di un sondaggio condotto per l’occasione presso gli studenti della Facoltà di Economia della Sapienza. I suoi scopi principali erano: verificare quale sia la percezione che gli studenti hanno della diffusione della corruzione; quali esperienze dirette essi abbiano di questo fenomeno; quali misure essi ritengono più efficaci per contrastarlo e, soprattutto, quale sia la loro valutazione morale della corruzione e in che rapporto tale valutazione sia con i loro comportamenti.

Gli studenti e la corruzione: un commento al sondaggio della Sapienza

Maurizio De Giovanni partendo proprio dai risultati del sondaggio e, in particolare, da quelli riguardanti, da un lato, il giudizio morale che gli studenti danno della corruzione e, dall’altro, i loro effettivi comportamenti, fornisce un’interpretazione di quella che sembra essere un’evidente contraddizione. Con il suo stile di scrittore acuto, penetrante e franco De Giovanni chiama in causa i valori ai quali i giovani vengono educati e, dunque, le responsabilità dei padri.

Il cinema italiano e la narrazione della corruzione

Giambattista Avellino con la sua competenza di regista e sceneggiatore analizza un importante collegamento tra cultura e corruzione, cioè il modo e la frequenza con cui il cinema italiano affronta questo fenomeno. Egli sottolinea, in particolare, che nella nostra tradizione cinematografica prevale la commedia che presta scarsa attenzione alle tematiche sociali. Vige,, cioè, quello che egli chiama “il regime della commedia” che, però, rischia di trasformarsi sempre più in “commedia di regime”.

La corruzione, l’economia e il benessere. Quello che dicono i dati e perché dobbiamo preoccuparci.

Massimo Molinari e Simone Tedeschi hanno posto in relazione gli indicatori della corruzione con alcuni fenomeni di rilevanza economica e sociale e hanno stimato il loro grado di correlazione. Il segno sistematicamente negativo di queste correlazioni pone problemi interpretativi che i due autori affrontano brevemente nel loro intervento. Essi mettono anche in luce la peculiarità del rapporto tra corruzione e livello dei redditi in Italia, che può avere diverse spiegazioni, alcune delle quali ben poco tranquillizzanti.

Harvard in Australia: gli ambiziosi e rischiosi programmi del nuovo governo conservatore

Elisabetta Magnani illustra il progetto di riforma delle Università presentato dal nuovo governo conservatore australiano. Magnani richiama le origini culturali di quel progetto e ne sottolinea oltre alle grandi ambizioni i rischi, che possono mettere in pericolo uno dei pilastri su cui si è basato il contratto sociale australiano e cioè l’inclusione e l’accesso ai benefici della crescita.

Corruzione, concussione e induzione indebita: il sistema dei delitti di mercimonio della pubblica funzione dopo la riforma del 2012

La prima delle due schede che corredano questo numero del Menabò, scritta da Luca Bisori, è dedicata all’esame delle norme che regolano i reati dei pubblici ufficiali contro la Pubblica Amministrazione. Oltre che sull’antica distinzione tra concussione e corruzione la scheda si sofferma sulla nuova figura dell’induzione indebita, introdotta nel 2012, della quale sottolinea le possibili ambiguità.

La corruzione, la sua diffusione e i suoi costi. I problemi di misurazione e l’anomalia italiana

Le diverse modalità di misurazione della diffusione della corruzione, sottolineando le difficoltà che si incontrano a disporre di dati attendibili oltre che confrontabili a livello internazionale. Essi richiamano anche l’attenzione su un’apparente, interessante anomalia che i diversi indicatori della corruzione rivelerebbero per l’Italia.